domenica 16 novembre 2008

ODDIO! La triplice si spacca.


Un terremoto quello che sta succedendo a livello nazionale nel mondo sindacale. Terremoto scaturito da strategie politico-sindacali che hanno il sapore di una pura strumentalizzazione delle problematiche.
Il riferimento è alle attuali accuse che si scambiano i vari leaders dei sindacati confederali a proposito di un incontro privato tra Berlusconi, Cisl e Uil escludendo dalla partecipazione la Cgil. Apriti cielo, Epifani accusa e spacca l'unione e proclama uno sciopero tutto Cgil. Bonanni e Angeletti replicano dicendo che non c'è stato nessun incontro o cena che dir si voglia e che questa è solo una scusa per poter giustificare uno sciopero solitario già preventivato da molto tempo, per motivi che assomigliano a chiare strategie esclusivamente politiche. Insomma come sempre la triplice dimostra che è più attenta alla realtà politica che sindacale. Per rinfacciarsi queste insinuazioni vuol dire che sono abituati a tali condotte e a certe logiche corporative. Un bell'articolo a proposito di questo è stato scritto da Massimo Giannini, editorialista di Repubblica, “Se prevale l'ideologia” nel quale osserva l'attuale scenario politico sindacale. Lo stesso dice “Inadeguato è il governo, ma inadeguato è anche il sindacato. La drammaticità del momento richiederebbe quello che un tempo si sarebbe definito un equilibrio più avanzato. Uno sforzo unitario, piuttosto che la ricerca di una distinzione. - le piattaforme rivendicative e le azioni di lotta di Cgil, Cisl e Uil, tanto più se frammentate e contraddittorie tra loro, finiscono per assumere una fisionomia fatalmente corporativa, che spesso tutela chi è già tutelato e magari lascia scoperto chi non gode di alcuna protezione sociale. - scelte scontate e probabilmente autolesioniste. Un grande leader sindacale come Luciano Lama non le avrebbe mai compiute."
Proprio un bell'articolo, nulla da dire. Purtroppo non esistono più le grandi figure sindacali di una volta, uomini con ideali fermi e con pulizia comportamentale che oggi non ha riscontro. La cosa più sconsolante è che sono cambiati anche le originali spinte che muovevano i vecchi sindacati. Deprimente perché tutto ciò è terribilmente riscontrabile anche a livello locale. Gli stessi confederali che si organizzano incontri segreti, dove decidere in combutta con le varie Amministrazioni il futuro dell'intera classe dipendente, calpestando la vera rappresentatività dei movimenti autonomisti o di base. L'Alitalia è il caso più eclatante e attuale. Un accordo portato avanti dalla CAI con sindacati confederali e Governo centrale. La base che continua a chiedere di potersi scrollare di dosso la dittatura di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Alcuni post fa abbiamo mostrato un paio di foto dove ritraggono dei dipendenti Alitalia con dei cartelli con su scritto: "Non ci rappresentate, non firmate." E' lo specchio della situazione attuale una triplice che con la loro rappresentatività contrattuale soffoca le vere esigenze dei lavoratori costringendoli a lottare oltre che contro i vari datori di lavoro, anche contro chi dovrebbe tutelarli. Proprio la Cgil prende le distanze da Cisl e Uil accusate di giocare in maniera scorretta e di escluderli dal confronto sindacale. Vergognosa la condotta Cisl e Uil (questa non è una novità), ma la Cgil si rende conto di ciò solo quando gli effetti dell’emarginazione sindacale vengono subiti da lei in prima persona. Se questo non è accettabile ideologicamente, e qui scendo a livello locale, ricordo agli stessi sindacalisti Cgil che il loro fare non si è discostato di molto da quello dei loro alleati. Dei loro colleghi confederali non ci stranizziamo, perché siamo ormai abituati ai loro comportamenti e poi il colore delle loro bandiere è diverso da quello delle nostre. Forse la Cgil questo lo ha dimenticato o meglio fa finta di non accorgersene.
Perché non si stranizzano o gridano al complotto quando l'amministrazione di Palermo si incontra segretamente con loro lasciando fuori altre sigle? Forse perché a loro interessa solo la loro presenza. Purtroppo la pulizia ideologica e la correttezza sindacale e comportamentale è un lusso che le sigle organizzate in maniera verticistica non possono permettersi. La cosa che non riesco a capire è che quando si lotta per qualsiasi problematica, gli accordi che poi alla fine si stringono sono sempre un compromesso. Un accordo di cui accontentarsi per non perdere anche quello (questo è quello che dicono alla fine di ogni accordo). E qui ritorna la strategia della paura che serve a manipolare e controllare le menti. E’ un sistema perfetto, a prova di bomba. Tanto alla fine sono loro che decidono per il futuro di tutti. Anche se la base non volesse subire un accordo non avrà voce in capitolo perché alla fine dovrà sottostare al volere di chi non vivendo e non essendo nemmeno parte in causa della problematica si siede ai tavoli delle trattative decidendo per altri. Ecco che le varie realtà locali e aziendali dovrebbero essere gestite sindacalmente esclusivamente dalle Rappresentanze Sindacali Unitarie, in quanto espressione diretta delle volontà lavoratrici. Che senso ha che al tavolo delle trattative comunali siedano e firmano (e con quale peso) le componenti sindacali decise dalle varie segreterie? Che senso ha che la vera volontà della classe lavoratrice è relegata ad un insieme di figure accomunate in una figura unica la RSU che viene ostacolata nel suo funzionamento sia dalle varie amministrazioni comunali, ma ancora di più dalle stesse segreterie sindacali dei confederali? Le segreterie hanno un grosso interesse affinché la RSU non funzioni perché formata da individualità a volte difficili da plasmare. Individualità che ricevendo il consenso direttamente dai lavoratori hanno un dovere morale verso questi ultimi. Rimangono in un certo modo legati al mondo lavorativo perché ne sono parte integrante. Difficilmente chi invece riceve “l’unzione” dalle segreterie, taglia il cordone ombelicale con i dipendenti, distorcendo la propria ideologia allineandosi alla linea impostagli.
Capite bene che l’interesse è estremo da parte dei Sindacati non perdere il loro peso a livello decentrato. Vogliono controllare tutto e noi permettiamo che questo avvenga senza opporre resistenza, ma forse un motivo c’è …………
CiccioSpena (RSU Cobas Pubblico Impiego Palermo)



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