giovedì 11 dicembre 2008

Dichiarazione Universale dei Diriti Umani






Sono passati 60 anni da quando a Parigi il 10 dicembre 1948 è stata firmata la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, promossa dalle Nazioni Unite affinché fosse applicata in tutti gli stati membri.
La riportiamo, qui sotto:
Dichiarazione dei Diritti dell'uomo (ONU - 1948)
PREAMBOLO
Considerato che il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana, e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo;
Considerato che il disconoscimento e il disprezzo dei diritti dell'uomo hanno portato ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell'umanità, e che l'avvento di un mondo in cui gli esseri umani godano della libertà di parola e di credo e della libertà dal timore e dal bisogno è stato proclamato come la più alta aspirazione dell'uomo;
Considerato che è indispensabile che i diritti dell'uomo siano protetti da norme giuridiche, se si vuole evitare che l'uomo sia costretto a ricorrere, come ultima istanza, alla ribellione contro la tirannia e l'oppressione;
Considerato che è indispensabile promuovere lo sviluppo di rapporti amichevoli tra le Nazioni;
Considerato che i popoli delle Nazioni Unite hanno riaffermato nello Statuto la loro fede nei diritti fondamentali dell'uomo, nella dignità e nel valore della persona umana, nell'eguaglianza dei diritti dell'uomo e della donna, ed hanno deciso di promuovere il progresso sociale e un miglior tenore di vita in una maggiore libertà;
Considerato che gli Stati membri si sono impegnati a perseguire, in cooperazione con le Nazioni Unite, il rispetto e l'osservanza universale dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali;
Considerato che una concezione comune di questi diritti e di questa libertà è della massima importanza per la piena realizzazione di questi impegni;
L'ASSEMBLEA GENERALE
proclama
LA PRESENTE DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL'UOMO come ideale da raggiungersi da tutti i popoli e da tutte le Nazioni, al fine che ogni individuo ed ogni organo della società, avendo costantemente presente questa Dichiarazione, si sforzi di promuovere, con l'insegnamento e l'educazione, il rispetto di questi diritti e di queste libertà e di garantirne, mediante misure progressive di carattere nazionale ed internazionale, l'universale ed effettivo riconoscimento ed effettivo e rispetto tanto fra i popoli degli stessi Stati membri, quanto fra quelli dei territori sottoposti alla loro giurisdizione.
Articolo 1. Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.
Articolo 2. 1) Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione.
2) Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del paese o del territorio cui un persona appartiene, sia che tale territorio sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi altra limitazione di sovranità.
Articolo 3. Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona.
Articolo 4. Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù; la schiavitù e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma.
Articolo 5. Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizione crudeli, inumani o degradanti.
Articolo 6. Ogni individuo ha diritto in ogni luogo, al riconoscimento della sua personalità giuridica.
Articolo 7. Tutti sono eguali dinanzi alla legge e hanno diritto, senza alcuna discriminazione, ad una eguale tutela da parte della legge. Tutti hanno diritto ad un eguale tutela contro ogni discriminazione che violi la presente Dichiarazione come contro qualsiasi incitamento a tale discriminazione.
Articolo 8. Ogni individuo ha diritto ad un'effettiva possibilità di ricorso a competenti tribunali nazionali contro atti che violino i diritti fondamentali a lui riconosciuti dalla costituzione o dalla legge.
Articolo 9. Nessun individuo potrà essere arbitrariamente arrestato detenuto o esiliato.
Articolo 10. Ogni individuo ha diritto, in posizione di piena uguaglianza, ad una equa e pubblica udienza davanti ad un tribunale indipendente ed imparziale, al fine della determinazione dei suoi diritti e dei suoi doveri, nonché della fondatezza di ogni accusa penale che gli venga rivolta.
Articolo 11. 1) Ogni individuo accusato di un reato è presunto innocente sino a che la sua colpevolezza non sia stata provata legalmente in un pubblico processo nel quale egli abbia avuto tutte le garanzie necessarie per la sua difesa.
2) Nessun individuo sarà condannato per un comportamento commissivo od omissivo che, al momento in cui sia stato perpetrato, non costituisce reato secondo il diritto interno o secondo il diritto internazionale. Non potrà del pari essere inflitta alcuna pena superiore a quella applicabile al momento in cui il reato sia stato commesso.
Articolo 12. Nessun individuo potrà essere sottoposto ad interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia, nella sua casa, nella sua corrispondenza, né a lesioni del suo onore e della sua reputazione. Ogni individuo ha diritto ad essere tutelato dalla legge contro tali interferenze o lesioni.
Articolo 13. 1) Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato.
2) Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio paese.
Articolo 14. 1) Ogni individuo ha il diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni.
2) Questo diritto non potrà essere invocato qualora l'individuo sia realmente ricercato per reati non politici o per azioni contrarie ai fini e ai principi delle Nazioni Unite.
Articolo 15. 1) Ogni individuo ha diritto ad una cittadinanza.
2) Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua cittadinanza, né del diritto di mutare cittadinanza.
Articolo 16. 1) Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione. Essi hanno eguali diritti riguardo al matrimonio, durante il matrimonio e all'atto del suo scioglimento.
2) Il matrimonio potrà essere concluso soltanto con il libero e pieno consenso dei futuri coniugi.
3) La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato.
Articolo 17. 1) Ogni individuo ha il diritto ad avere una proprietà sua personale o in comune con altri.
2) Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua proprietà.
Articolo 18. Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare religione o di credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell'insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell'osservanza dei riti.
Articolo 19. Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
Articolo 20. 1) Ogni individuo ha diritto alla libertà di riunione e di associazione pacifica.
2) Nessuno può essere costretto a far parte di un'associazione.
Articolo 21. 1) Ogni individuo ha diritto di partecipare al governo del proprio paese, sia direttamente, sia attraverso rappresentanti liberamente scelti.
2) Ogni individuo ha il diritto di accedere in condizioni di eguaglianza ai pubblici impieghi del proprio paese.
3) La volontà popolare è il fondamento dell'autorità del governo; tale volontà deve essere espressa attraverso periodiche e veritiere elezioni, effettuate a suffragio universale ed eguale, ed a voto segreto, o secondo una procedura equivalente di libera votazione.
Articolo 22. Ogni individuo, in quanto membro della società, ha diritto alla sicurezza sociale, nonché alla realizzazione, attraverso lo sforzo nazionale e la cooperazione internazionale ed in rapporto con l'organizzazione e le risorse di ogni Stato, dei diritti economici, sociali e culturali indispensabili alla sua dignità ed al libero sviluppo della sua personalità.
Articolo 23. 1) Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell'impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione.
2) Ogni individuo, senza discriminazione, ha diritto ad eguale retribuzione per eguale lavoro.
3) Ogni individuo che lavora ha il diritto ad una remunerazione equa e soddisfacente che assicuri a lui stesso e alla sua famiglia un' esistenza conforme alla dignità umana ed integrata, se necessario, da altri mezzi di protezione sociale.
4) Ogni individuo ha il diritto di fondare dei sindacati e di aderirvi per la difesa dei propri interessi.
Articolo 24. Ogni individuo ha il diritto al riposo ed allo svago, comprendendo in ciò una ragionevole limitazione delle ore di lavoro e ferie periodiche retribuite.
Articolo 25. 1) Ogni individuo ha il diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all'alimentazione, al vestiario, all'abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari; ed ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità, vedovanza, vecchiaia e in ogni altro caso di perdita dei mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà.
2) La maternità e l'infanzia hanno diritto a speciali cure ed assistenza. Tutti i bambini, nati nel matrimonio o fuori di esso, devono godere della stessa protezione sociale.
Articolo 26. 1) Ogni individuo ha diritto all'istruzione. L'istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. L'istruzione elementare deve essere obbligatoria. L'istruzione tecnica e professionale deve essere messa alla portata di tutti e l'istruzione superiore deve essere egualmente accessibile a tutti sulla base del merito.
2) L'istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento del rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza, l'amicizia fra tutte le Nazioni, i gruppi razziali e religiosi e deve favorire l'opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace.
3) I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli.
Articolo 27. 1) Ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico e ai suoi benefici.
2) Ogni individuo ha diritto alla protezione degli interessi morali e materiali derivanti da ogni produzione scientifica, letteraria e artistica di cui egli sia autore.
Articolo 28. Ogni individuo ha diritto ad un ordine sociale e internazionale nel quale i diritti e le libertà enunciati in questa Dichiarazione possano essere pienamente realizzati.
Articolo 29. 1) Ogni individuo ha dei doveri verso la comunità, nella quale soltanto è possibile il libero e pieno sviluppo della sua personalità.
2) Nell'esercizio dei suoi diritti e delle sue libertà, ognuno deve essere sottoposto soltanto a quelle limitazioni che sono stabilite dalla legge per assicurare il riconoscimento e il rispetto dei diritti e delle libertà degli altri e per soddisfare le giuste esigenze della morale, nell'ordine pubblico e del benessere generale in una società democratica.
3) Questi diritti e queste libertà non possono in nessun caso essere esercitati in contrasto con i fini e i princìpi delle Nazioni Unite.
Articolo 30. Nulla nella presente Dichiarazione può essere interpretato nel senso di implicare un diritto di un qualsiasi Stato, gruppo o persona di esercitare un'attività o di compiere un atto mirante alla distruzione di alcuni dei diritti e delle libertà in essa enunciati.
"Gli uomini nascono e muoiono uguali nei diritti"
Vignetta di Sergio Staino

martedì 2 dicembre 2008

A Palermo nuovi orizzonti per i Vigili: i sindacati increduli.

Il Comandante Purpura, dei Vigili di P.alermo, manifesta la futura riorganizzazione del Corpo.
Più agenti di Polizia Municipale per le strade, vigili urbani in servizio il sabato e anche la domenica. Una sola segreteria per tutti gli uffici, invece che quattro come adesso. E poi la fusione tra i servizi di polizia urbana e viabilità e tra quelli di polizia amministrativa e giudiziaria. Ieri mattina il comandante dei vigili urbani, Nunzio Purpura, ha illustrato ai sindacati la rivoluzione prossima ventura in Via Dogali: "meno agenti negli uffici e servizi più efficenti e soprattutto una presenza massiccia di vigili anche il sabato, la domenica e nei festivi".
Il piano di rilancio della polizia municipale sarà al centro di un tavolo di concertazione tra le organizzazioni dei lavoratori e l'amministrazione. Ma Purpura, che ha già concordato con Palazzo delle Aquile il nuovo assetto, ha voluto incontrare preliminarmente i sindacati per prepararli alle novità, che sono di peso. La reazione dei rappresentanti dei vigili non è stata quella che Purpura sperava: e questo perchè il Comune vuole un corpo di polizia municipale più efficiente ma non ha risorse per incentivare i lavoratori.
In sostanza più servizi richiesti meno soldi per i lavoratori.
Qualcuno dei Cobas esclama: Che coraggio chiederci l'autorizzazione per mettere le mani nelle tasche dei lavoratori.
Qualcuno dietro le quinte si chiede: ma questo è il nostro comandante o il referente dell'amministrazione comunale per fott.....
Con il nuovo corso 450 vigili dovranno lavorare solo di mattina, perdendo così 150 euro al mese di stipendio. Per gli agenti in servizio di viabilità, invece, l'incentivo calcolato dai sindacati non supererà i cento euro al mese. Pochi - sostengono i sindacati - per far fronte allo stravolgimento dei ritmi di vita che viene richiesto ai lavoratori. Il piano prevede infatti per gli agenti in servizio di viabilità un'organizzazione del lavoro analoga a quella in vigore per la polizia di Stato: i vigili divisi per gruppi, saranno in servizio in base ai turni. Ad esempio il turno che il lunedì comincia la mattina, l'indomani lavorerà a pranzo, il mercoledì di pomeriggio, il giovedì di notte e avrà il venerdì libero, I vigili, insomma, non avranno la domenica sempre di riposo. Con il regime attuale, invece, il sabato e domenica lavorano a rotazione solo gli agenti che ne hanno fatto richiesta.
Per il Comandante Purpura il piano renderebbe migliore il servizio reso dalla polizia municipale. " L'attuale organizzazione del corpo - dice il numero uno del corpo - non risponde alle esigenze della città. Abbiamo bisogno di ridistribuire gli incarichi, allegerire le segreterie e mandare più vigili in strada anche il sabato e la domenica".
Ma i sindacati non ci stanno. "Il piano di ristrutturazione potrebbe essere condivisibile, a partire dall'accorpamento delle segreterie che chiedieno da tempo e non si può pensare di avviare una rivoluzione così senza stanziare risorse, anzi facendo pagare il prezzo di questa scelta ai lavoratori, più di quattrocento, che dovrebbero rinunciare a 150 euro al mese. Soldi che per le famiglie sono una certezza ormai da anni". I sindacati aspettano la convocazione da parte del comune: "I sindacati sembrano compatti nel chiedere maggiori risorse per maggiori sforzi lavorativi richiesti.
Si precisa che i COBAS del Pubblico Impiego condannano pesantemente questa scellerata e folle intenzione da parte del Comando e dell'Amministrazione Comunale, si dicono contrari a qualunque provvedimento che vada ad intaccare le tasche, già svuotate, dei lavoratori.
Nelle prossime ore verrà postato il progetto proposto dal comandante ieri mattina ai sindacati ed in serata un comunicato ufficiale dei COBAS P.I.

sabato 29 novembre 2008

Evviva la coerenza.

Evviva la coerenza.
Mi sconvolge come questa virtù sia quanto mai sconosciuta o ignorata dalla maggior parte delle persone. La coerenza è uno stile di vita, è un comportamento che si sposa con la dignità e con l’etica, è lo specchio di quello che siamo e ci caratterizza agli occhi di chi ci guarda.La coerenza è sicuramente una virtù che non alloggia nella maggior parte degli uomini politici che vivono giornalmente di compromessi e di povertà di valori. Lo stesso possiamo dire dell’ambiente sindacale nel quale ritroviamo casi eclatanti di una carenza spaventosa di questa virtù.Mi ero occupato dell’argomento in passato e precisamente il 24/10/2007 quando in una e-mail dicevo: …….. così come succede nel mondo del calcio esiste un Sindacatomercato. La similitudine è alquanto impressionante. La FISI Federazione Italiana Sindacati Italiani ha diramato le date dei mercati . E' proprio come nelle migliori squadre si susseguono i vari fuoriclasse che vengono contesi dalle varie società. Infatti è ormai consolidato il fatto che non esistono più campioni che manifestano attaccamento alla maglia. Lo vediamo anche ai nostri giorni, quando nostro figlio fà la raccolta delle figurine panini. Ci sono delle figurine con le sole maglie delle varie squadre, destinate a quei giocatori che nel mercato di riparazione di Gennaio possono cambiare team. Ebbene anche nel mondo sindacale assistiamo ad una vera e propria campagna acquisti. Vedrete quando si renderanno pubbliche le candidature (ci si riferiva alle liste per le imminenti elezioni per il rinnovo della R.S.U. al Comune di Palermo) nelle varie liste, personaggi che prima erano in un sindacato e poi li trovi in un altro (magari lo stesso ne parlava male sino a ieri). Oppure ancora peggio tu voti un collega in un sindacato e domani te lo ritrovi in un altro sindacato da te detestato…….
Oggi osserviamo un grande esodo di sindacalisti da un sindacato all’altro. Ma questo perché avviene? Se avete un po’ di pazienza ve lo spiego. Ci sono due tipi di sindacato il sindacato per missione ed il sindacato per mestiere. Il primo è quasi sparito ( dico quasi perché ancora, senza paura di essere smentito, nei COBAS viene praticato), mentre il secondo prolifera a meraviglia perché alimentato da individui (e ce ne sono moltissimi) che vedono nelle organizzazioni sindacali un valido metodo per avere tutele, potere, interessi personali e possibilità di non far nulla. Ma questi privilegi si possono avere in tutti i sindacati? NOOO, solo in quelli che sono rappresentativi, solo quelli hanno il potere di nominare a proprio piacere responsabili, dirigenti, segretari, delegati, presidenti e via discorrendo. Ecco che nelle fila di questi sindacati Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Dicaap, Csa e altri, che non ricordo o non conosco, si affollano di sindacalisti che si fregiano di difendere i lavoratori. Sicuramente in questi sindacati ci saranno persone corrette che sentono la missione, ma purtroppo io, nel mio ambiente, ne conosco pochissimi per non dire nessuno. La mia piccolissima esperienza nel mondo sindacale potrebbe essere distorta da una parziale conoscenza dell’ambiente, ma per quel poco che ho potuto vedere e sentire mi conferma quanto detto. Quindi nel caso in cui un sindacato perdesse la rappresentatività cosa succede? Niente perché coloro che fanno parte o che addirittura sono i leaders di questi continueranno a credere nei valori e nel progetto del proprio sindacato. Balle faraoniche. Sapete cosa fanno? Abbandonano la nave. Avete capito bene, siccome perdendo la rappresentatività non potranno più continuare a godere dei privilegi e delle tutele sindacali transitano in un sindacato confederale portandosi dietro gli iscritti in modo da poter contrattare una carica all’interno del nuovo sindacato. Ma cosa importa degli ideali, del progetto, degli iscritti, di tutti coloro che hanno creduto nella persona, niente è più importante degli interessi personali. Come si può passare da una parte all’altra, confluire in una organizzazione che sino al giorno prima abbiamo condannato per i comportamenti scorretti, per le strategie anti-lavoratori e filo-amministrative, come si può calpestare la propria dignità cercando di giustificare la propria azione, mentre tutti sanno le vere motivazioni? A questi soggetti non importa nulla di quello che i propri colleghi di lavoro possano pensare di loro, a loro importa solo aver sistemato una propria posizione critica. La cosa che mi rattrista e che questi riescono a gestire gli esseri umani come greggi di pecore. Si contrattano le tessere per avere un incarico nel nuovo sindacato. Vergogna a chi si macchia di questa azione e vergogna a chi concede gli incarichi in base alle iscrizioni transitate. Loro sono il marcio e lo siamo anche noi quando non facciamo nulla per mandarli ‘affanculo. Se ognuno degli iscritti che si vedono proposta la transizione ad un altro sindacato riuscissero ad affermare la propria individualità opponendosi, vorrei vedere cosa contratterebbero questi signori “un bel fico secco”.Purtroppo dobbiamo ancora imparare ad avere coraggio, il coraggio delle proprie idee, il coraggio di esprimere il proprio giudizio critico , il coraggio di rinunciare ai privilegi provenienti dagli inciuci, il coraggio di pretendere il rispetto delle regole, il coraggio di guardare i propri figli negli occhi e dire – io cercherò di cambiarti l’attuale schifoso mondo per non obbligarti domani a dover sottostare alle lobby di potere, il coraggio di essere liberi.
Evviva la coerenza.
CiccioSpena (RSU COBAS Pubblico Impiego Palermo)

giovedì 27 novembre 2008

Un po di sano umorismo.

Beh che dire.
La piccola industria a Palermo ha uno scatto d'orgoglio.
Clicca sulla foto per ingrandirla.

martedì 25 novembre 2008

Targhe alterne al via: pochi bus e molte proteste. Nessun divieto per i mezzi euro .Le deroghe sono in tutto oltre 250 mila. di Sara Scarafia

Domani parte la rivoluzione nel traffico cittadino ed è caos annunciato. La misura contro lo smog adottata dal sindaco Diego Cammarata prevede il blocco della circolazione per i mezzi Euro 0, Euro 1, Euro 2 ed Euro 3 dalle 8 alle 9,30 e dalle 18,30 alle 20,30, e la circolazione a targhe alterne a seconda dei giorni del calendario, (domani, 24 novembre, via libera alle auto con ultimo numero di targa pari) dalle 9,30 alle 18,30. Le limitazioni saranno in vigore dal lunedì al venerdì. Il provvedimento è molto complesso e l´amministrazione comunale, per carenza di fondi, è stata costretta a pubblicizzarlo solo attraverso i mezzi di informazione. I cento cartelli piazzati lungo tutto il perimetro non sono chiarissimi e di certo saranno in tanti domani mattina al volante a non avere le idee chiare. Dopo le difficoltà messe sul piatto dal comando di via Dogali, che fa i conti con un´atavica carenza di personale, l´amministrazione ha chiesto più impegno e il comandante Nunzio Purpura ha fatto uno sforzo eccezionale riducendo gli altri servizi e catapultando a rotazione fuori dagli uffici decine di vigili per garantire la presenza in tutta la città di 210 agenti per tutto il giorno. Almeno settanta di mattina e altrettanti di pomeriggio si dedicheranno esclusivamente al controllo del rispetto di un´ordinanza che abbraccia mezza città, dallo stadio alla stazione. I vigili urbani saranno piazzati in 36 incroci strategici, mentre nove pattuglie si muoveranno dentro all´area interessata dalle limitazioni. A fronte del blocco totale della circolazione nelle ore clou della giornata per l´ottanta per cento delle auto private, l´Amat è riuscita a mettere in strada soltanto dodici autobus in più. Il piano predisposto dalla società comunale incrementa, innanzitutto, le linee da e per il parcheggio d´interscambio di via Ernesto Basile: con 3 euro si può parcheggiare l´auto e acquistare un biglietto di durata giornaliera.
Alle linee 108, 305 e 368, già attive, si aggiungono la 318 e la 234 per la stazione centrale. Potenziate anche le linee 164 e 118 che uniscono il parcheggio di viale Francia a piazza Indipendenza e al Politeama. Aumenta la frequenza delle linee 104 (Indipendenza-Politeama-Duca della Verdura), 107 (Stadio-Roma-Stazione centrale), 227 (Messina Marine-Stazione centrale), 702 (Borgo Nuovo-Croci), 675 (quartiere San Giovanni Apostolo-viale del Fante) e 824 (Brancaccio-Sturzo). Variazioni ai tracciati del 475 (Zisa-Camporeale), che si allunga fino al Politeama, e del 106 (Zisa-Sturzo), che passa anche dallo stadio. Ma ecco le strade che delimitano il perimetro e che saranno percorribili da tutti: piazza Giulio Cesare, corso Tukory, piazza San Saverio, via Forlanini, via Cadorna, prosecuzione di via Albergheria all´altezza dell´ingresso principale dell´Ospedale dei bambini, piazza Porta Montalto, via dei Benedettini, corso Re Ruggero, piazza Indipendenza, corso Calatafimi, corso Vittorio Emanuele, via Matteo Bonello, via Papireto, corso Finocchiaro Aprile, piazza Sacro Cuore, piazza Principe di Camporeale, via Serradifalco, piazza Ottavio Ziino, piazza Malaspina, via Principe di Palagonia, piazza Armstrong, via Liszt, via Zappalà, viale Lazio, via Restivo, via De Gasperi, piazza Giovanni Paolo II, via Cassarà, viale del Fante, piazza Leoni, piazza Don Bosco, via Sampolo, piazza Caponnetto (limitatamente al ramo che unisce via Sampolo al Piano dell´Ucciardone), via Piano dell´Ucciardone, via Crispi, via Cala, Foro Umberto I, via Lincoln e piazza Giulio Cesare. Lunga, anzi lunghissima, la lista dei derogati: 250 mila tra artigiani, consiglieri comunali, deputati, disabili, veri e finti, continueranno a muoversi senza curarsi dell´ordinanza. Nessun limite anche per i proprietari di auto Euro 4, che sono più di 80 mila, e per moto e scooter catalizzate e a quattro tempi. Dovranno invece rispettare l´ordinanza tutte le Vespe non catalizzate. Vista la complessità del provvedimento, il comandante della polizia municipale Nunzio Purpura, annuncia che per il primo giorno i vigili terranno una linea più morbida. «Ma i controlli ci saranno a tappeto», dice. Il neo-assessore al Traffico Mario Tinervia assicura che sarà in giro nella zona dei divieti. «La misura era necessaria - dice - non ci alziamo la mattina per creare problemi alle persone. Valuteremo i dati delle centraline».
(23 novembre 2008)

lunedì 24 novembre 2008

Verde Agricolo? No a Palermo non è necessario.

LA REPUBBLICA 22 novembre 2008
Sì del Comune ai palazzi nel verde agricolo di Sara Scarafia.

La commissione urbanistica dice sì alla delibera sulle aree Peep e avvia l’iter per la realizzazione di migliaia di alloggi, anche in verde agricolo…In commissione, però, non tutti hanno votato sì alla delibera.. Nadia Spallitta di Un’Altra Storia si è astenuta… Per Nadia Spallitta, che ha presentato un ordine del giorno approvato sulla salvaguardia del verde agricolo, - non si conosce quale sia l’effettivo fabbisogno abitativo. La delibera Peep si fonda sul censimento del 1991 mentre ne esiste uno del 2001 che registra un decremento della popolazione di oltre 30 mila unità - …

COMUNICATO STAMPASPALLITTA

no a nuovi 7.200 alloggi – bisogna rifare lo studio per l’accertamento del patrimonio abitativo Nadia Spallitta , consigliere comunale del gruppo Un’Altra Storia e componente della commissione urbanistica – ha dichiarato: - maggioranza il voto favorevole sulla delibera peep(nuovo piano di edilizia economica e popolare). Pur apprezzando l’impegno della maggioranza che ha accolto, sia pure con qualche correttivo, molte delle proposte dell’opposizione da me presentate in commissione, accogliendo in buona parte un ordine del giorno che tali proposte sintetizzava, la delibera mantiene tuttavia alcuni elementi di criticità. Nel provvedimento si continua a parlare di presa d’atto dell’attuale fabbisogno abitativo, individuato in 7.200 alloggi, mentre, in realtà, non si conosce quale sia l’effettivo fabbisogno. Infatti, la delibera peep si fonda sul censimento del 1991 mentre ne esiste un successivo del 2001 che registra un notevole decremento della popolazione di oltre 30.000 unità, decremento che negli anni futuri è destinato ad aumentare ulteriormente. Nella delibera, poi, non si tiene conto dei flussi migratori, dell’edilizia degradata del centro storico (circa 3.000 alloggi da recuperare) né dell’abusivismo edilizio (circa 3.000 alloggi in sanatoria), senza considerare l’assenza di un censimento del patrimonio immobiliare comunale e pubblico, utilizzabile per questi fini. In altre parole, la previsione di 7.200 alloggi è assolutamente arbitraria e non può essere accertata. A tal fine ho predisposto un emendamento soppressivo di questa parte del deliberato che riconduce l’atto a legalità. Ugualmente ritengo che sia indispensabile, anche per limitare il vasto fenomeno dell’inquinamento ambientale, salvaguardare le aree di verde agricolo residuo, impedendo nelle zone di verde la localizzazione di nuovi interventi edilizi. Ho proposto, infine, che venissero creati e salvaguardati spazi sociali, culturali e sportivi collettivi, allo scopo di ridurre i fenomeni dell’emarginazione tipici delle periferie. -

Palermo, 21 novembre 2008

Nadia Spallitta – gruppo Un’Altra Storia

COMUNICATO STAMPA SPALLITTA

no ad un nuovo sacco di Palermo Nadia Spallitta, consigliere comunale del gruppo Un’Altra Storia e componente della commissione urbanistica – ha dichiarato: - Il mio attuale voto di astensione , sarà un voto contrario in Consiglio se, dalla delibera, non scompare il riferimento alla necessità di costruire 7.000 alloggi. Si tratta, infatti, di una stima falsata in quanto riferita ad un censimento del 1991 che non tiene conto dell’edilizia da recuperare nel centro storico (circa 3.000 alloggi), degli alloggi sanati in questi anni (circa 3.000 alloggi), del decremento costante della popolazione. Non intendo, infatti, partecipare ad un ingiustificato nuovo sacco di Palermo che, questa delibera, se non viene emendata e modificata potrebbe determinare, anche perché, allo stato, non abbiamo alcuna certezza sull’effettiva volontà della maggioranza di salvaguardare il verde agricolo. A riguardo, temo anzi un colpo di mano della maggioranza che possa addirittura in aula incrementare il numero degli alloggi da edificare, distruggendo quelle residue aree di verde che già oggi rappresentano una percentuale molto bassa rispetto all’edificato. Inoltre, nella delibera non c’è menzione né censimento delle zone C previste dal vigente piano regolatore e non ancora utilizzate. Per cui, senza disconoscere la necessità di una programmazione peep, peraltro prevista per legge, la localizzazione di alloggi in aree C, laddove disponibili e che hanno già locazione edificatoria, consentirebbe interventi per edilizia residenziale senza arrecare altri danni al territorio e all’ambiente. -

Palermo, 22 novembre 2008

Nadia Spallitta – gruppo Un’Altra Storia

giovedì 20 novembre 2008

Giornale di Sicilia del 20.11.2008


SPALLITTA : no a queste targhe alterne

Nadia Spallitta , consigliere del gruppo Un’Altra Storia – ha dichiarato:
Il provvedimento relativo alle targhe alterne predisposto dal Sindaco, è sintomatico della scarsa conoscenza che Cammarata ha dei problemi e delle condizioni economiche della sua Città. Questo provvedimento, infatti, lascia a piedi le categorie più svantaggiate (pensionati, anziani, casalinghe, impiegati ecc) che non hanno certamente le risorse per l’acquisto di nuove auto, senza offrire in alternativa mezzi pubblici adeguati e servizi di trasporto efficienti che possano supportare le esigenze di mobilità dei cittadini. Ancora una volta, si registra l’incongruenza dei provvedimenti del Sindaco, l’incapacità di programmare e progettare, per cui, senza risolvere in nessun modo il problema dell’inquinamento, si arreca solamente un ulteriore disagio, anche economico, agli abitanti. Ripresenteremo in consiglio la mozione per l’adozione del piano urbano del traffico ,che è l’unico strumento idoneo per affrontare in modo razionale e definitivo il problema della circolazione, della sicurezza e dell’inquinamento.

Palermo, 18 novembre 2008

lunedì 17 novembre 2008

Il ministro Brunetta accusa "I fannulloni sono di sinistra" - economia - Repubblica.it

Lo ha detto durante un intervento all'assemblea dei Circoli
del buongoverno. "Quelli del sindacato si sentono 'fichi'


Sono d'accordo con il Ministro!

Caro Ministro, nel Corpo di Polizia Municipale di Palermo i fannulloni sono di sinistra non perché non vogliono far niente ma perché non hanno nulla da fare: sono stati messi da parte da un clan politico - sindacale per gestire meglio il Corpo di Polizia Municipale. Il meglio, chiaramente, è inteso per "come vogliono loro".
Tanti Vigili Urbani sono stati penalizzati solo perché troppo zelanti nel rispettare la legge, o perché non rientravano tra quelli gestibili.
Meglio gestire il Corpo di Polizia Municipale con uomini del clan, dirigenti sindacati UIL e CISL ed amici dei politici nei posti di potere che quelli di sinistra, si, preparati ma troppo giusti al punto da dare fastidio.
In questa logica, meglio l'ignorante di destra che il colto di sinistra.
Ecco caro Ministro perché a Palermo l'amministrazione va male.
La invito ad avere meno pregiudizi nei confronti degli uomini di sinistra e si accorgerà che ci sono tanti lavoratori che non aspettano altro che contribuire a migliorare un Italia alla deriva non per l'economia in crisi ma per i valori che per tanti anni hanno sostenuto la coscienza nazionale e che oggi si sono persi lasciando il posto ad interessi personali.
Filippo Macaluso (Cobas P.I. di Palermo

domenica 16 novembre 2008

ODDIO! La triplice si spacca.


Un terremoto quello che sta succedendo a livello nazionale nel mondo sindacale. Terremoto scaturito da strategie politico-sindacali che hanno il sapore di una pura strumentalizzazione delle problematiche.
Il riferimento è alle attuali accuse che si scambiano i vari leaders dei sindacati confederali a proposito di un incontro privato tra Berlusconi, Cisl e Uil escludendo dalla partecipazione la Cgil. Apriti cielo, Epifani accusa e spacca l'unione e proclama uno sciopero tutto Cgil. Bonanni e Angeletti replicano dicendo che non c'è stato nessun incontro o cena che dir si voglia e che questa è solo una scusa per poter giustificare uno sciopero solitario già preventivato da molto tempo, per motivi che assomigliano a chiare strategie esclusivamente politiche. Insomma come sempre la triplice dimostra che è più attenta alla realtà politica che sindacale. Per rinfacciarsi queste insinuazioni vuol dire che sono abituati a tali condotte e a certe logiche corporative. Un bell'articolo a proposito di questo è stato scritto da Massimo Giannini, editorialista di Repubblica, “Se prevale l'ideologia” nel quale osserva l'attuale scenario politico sindacale. Lo stesso dice “Inadeguato è il governo, ma inadeguato è anche il sindacato. La drammaticità del momento richiederebbe quello che un tempo si sarebbe definito un equilibrio più avanzato. Uno sforzo unitario, piuttosto che la ricerca di una distinzione. - le piattaforme rivendicative e le azioni di lotta di Cgil, Cisl e Uil, tanto più se frammentate e contraddittorie tra loro, finiscono per assumere una fisionomia fatalmente corporativa, che spesso tutela chi è già tutelato e magari lascia scoperto chi non gode di alcuna protezione sociale. - scelte scontate e probabilmente autolesioniste. Un grande leader sindacale come Luciano Lama non le avrebbe mai compiute."
Proprio un bell'articolo, nulla da dire. Purtroppo non esistono più le grandi figure sindacali di una volta, uomini con ideali fermi e con pulizia comportamentale che oggi non ha riscontro. La cosa più sconsolante è che sono cambiati anche le originali spinte che muovevano i vecchi sindacati. Deprimente perché tutto ciò è terribilmente riscontrabile anche a livello locale. Gli stessi confederali che si organizzano incontri segreti, dove decidere in combutta con le varie Amministrazioni il futuro dell'intera classe dipendente, calpestando la vera rappresentatività dei movimenti autonomisti o di base. L'Alitalia è il caso più eclatante e attuale. Un accordo portato avanti dalla CAI con sindacati confederali e Governo centrale. La base che continua a chiedere di potersi scrollare di dosso la dittatura di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Alcuni post fa abbiamo mostrato un paio di foto dove ritraggono dei dipendenti Alitalia con dei cartelli con su scritto: "Non ci rappresentate, non firmate." E' lo specchio della situazione attuale una triplice che con la loro rappresentatività contrattuale soffoca le vere esigenze dei lavoratori costringendoli a lottare oltre che contro i vari datori di lavoro, anche contro chi dovrebbe tutelarli. Proprio la Cgil prende le distanze da Cisl e Uil accusate di giocare in maniera scorretta e di escluderli dal confronto sindacale. Vergognosa la condotta Cisl e Uil (questa non è una novità), ma la Cgil si rende conto di ciò solo quando gli effetti dell’emarginazione sindacale vengono subiti da lei in prima persona. Se questo non è accettabile ideologicamente, e qui scendo a livello locale, ricordo agli stessi sindacalisti Cgil che il loro fare non si è discostato di molto da quello dei loro alleati. Dei loro colleghi confederali non ci stranizziamo, perché siamo ormai abituati ai loro comportamenti e poi il colore delle loro bandiere è diverso da quello delle nostre. Forse la Cgil questo lo ha dimenticato o meglio fa finta di non accorgersene.
Perché non si stranizzano o gridano al complotto quando l'amministrazione di Palermo si incontra segretamente con loro lasciando fuori altre sigle? Forse perché a loro interessa solo la loro presenza. Purtroppo la pulizia ideologica e la correttezza sindacale e comportamentale è un lusso che le sigle organizzate in maniera verticistica non possono permettersi. La cosa che non riesco a capire è che quando si lotta per qualsiasi problematica, gli accordi che poi alla fine si stringono sono sempre un compromesso. Un accordo di cui accontentarsi per non perdere anche quello (questo è quello che dicono alla fine di ogni accordo). E qui ritorna la strategia della paura che serve a manipolare e controllare le menti. E’ un sistema perfetto, a prova di bomba. Tanto alla fine sono loro che decidono per il futuro di tutti. Anche se la base non volesse subire un accordo non avrà voce in capitolo perché alla fine dovrà sottostare al volere di chi non vivendo e non essendo nemmeno parte in causa della problematica si siede ai tavoli delle trattative decidendo per altri. Ecco che le varie realtà locali e aziendali dovrebbero essere gestite sindacalmente esclusivamente dalle Rappresentanze Sindacali Unitarie, in quanto espressione diretta delle volontà lavoratrici. Che senso ha che al tavolo delle trattative comunali siedano e firmano (e con quale peso) le componenti sindacali decise dalle varie segreterie? Che senso ha che la vera volontà della classe lavoratrice è relegata ad un insieme di figure accomunate in una figura unica la RSU che viene ostacolata nel suo funzionamento sia dalle varie amministrazioni comunali, ma ancora di più dalle stesse segreterie sindacali dei confederali? Le segreterie hanno un grosso interesse affinché la RSU non funzioni perché formata da individualità a volte difficili da plasmare. Individualità che ricevendo il consenso direttamente dai lavoratori hanno un dovere morale verso questi ultimi. Rimangono in un certo modo legati al mondo lavorativo perché ne sono parte integrante. Difficilmente chi invece riceve “l’unzione” dalle segreterie, taglia il cordone ombelicale con i dipendenti, distorcendo la propria ideologia allineandosi alla linea impostagli.
Capite bene che l’interesse è estremo da parte dei Sindacati non perdere il loro peso a livello decentrato. Vogliono controllare tutto e noi permettiamo che questo avvenga senza opporre resistenza, ma forse un motivo c’è …………
CiccioSpena (RSU Cobas Pubblico Impiego Palermo)



lunedì 10 novembre 2008

ALITALIA. Come sempre i sindacati rappresentativi, non rappresentano la base e non fanno gli interessi dei lavoratori.

Da Anpac, Unione piloti, Anpav, Avia, Sdl una nota contro Cai, governo e confederaliSabelli: "La fase di definizione dei criteri deve ritenersi conclusa il 31 ottobre"
Astensioni dal lavoro programmate entro maggio, dopo quella del 25 novembre"Stravolti e disattesi i contratti sottoscritti a settembre"


ROMA - Anpac, Unione Piloti, Anpav, Avia, SDL preannunciano che, a partire dallo sciopero del 25 novembre prossimo, sono già state individuate 14 date che "verranno interessate da ulteriori azioni di sciopero che verranno opportunamente proclamate nel rispetto della normative vigente": 6 dicembre 2008; 7-16-27 gennaio 2009; 9-20 febbraio 2009; 3-16-27 marzo 2009; 7-20 aprile 2009; 4-15-26 maggio 2009.

"Il governo non si farà intimidire" è la replica del ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Altero Matteoli. L'amministratore delegato di Cai, Rocco Sabelli, ribadisce: "La fase di definizione dei criteri di scelta e della disciplina collettiva applicabile al personale dipendente della Cai deve ritenersi conclusa il 31 ottobre scorso con la sottoscrizione della premessa della presidenza del Consiglio dei ministri e di tutti gli accordi e contratti collettivi ad essa allegati".

I sindacati: "Gravissima chiusura". Le organizzazioni sindacali denunciano "la gravissima situazione che si è creata con il perpetuarsi dell'atteggiamento di rigida chiusura adottato dalla Cai, fortemente sostenuta dal governo". "Cai - si legge ancora - con la complicità di Cgil, Cisl, Uil e Ugl ha stravolto e disatteso i Contratti collettivi di lavoro già concordati e sottoscritti a settembre a Palazzo Chigi da tutte le sigle sindacali e dal governo".

"Lodo Letta", il punto "più basso". La firma del "Lodo Letta" dello scorso 31 ottobre da parte di Cgil, Cisl, Uil e Ugl rappresenta per le associazioni di piloti e assistenti di volo "il punto più basso mai raggiunto sia in termini di rispetto della democrazia e della rappresentanza, sia rispetto al ruolo primario del sindacato che così riconosce implicitamente la propria incapacità di tutelare i lavoratori, consegnando all'insindacabile giudizio di una terza parte governativa l'avallo allo stravolgimento di Contratti Collettivi di Lavoro già sottoscritti".
"Criteri di assunzione iniqui". Le organizzazioni di categoria denunciano l'adozione di "criteri di assunzione iniqui, socialmente inaccettabili e non rispettosi delle anzianità aziendali maturate dai lavoratori". "Inoltre - si legge - il rifiuto posto dalla Cai a utilizzare il part time nelle assunzioni, senza oneri aggiuntivi per l'azienda, e l'inscindibilità dell'offerta fatta al Commissario che di fatto esclude offerte già pervenute per Volare e per Alitalia Express ma senza fornire le medesime garanzie occupazionali per i lavoratori coinvolti, ingigantisce il numero delle eccedenze di personale generando ulteriori quanto evitabili disastri sociali oltre che costi aggiuntivi a carico della collettività. Il tutto mentre Cai beneficerà di enormi vantaggi in materia di decontribuzione previdenziale e defiscalizzazione".

"Costi elevati per contribuenti". L'operazione Cai, secondo le associazioni sindacali "genererà paradossalmente un costo per i contribuenti superiore a quello della vecchia Alitalia indebitata ed inefficiente. Per questi motivi, Anpac, Unione Piloti, Anpav, Avia, Sdl Intercategoriale, costantemente riunite in una unità di crisi e consapevoli della convergenza che si sta generando e concretizzando con altre categorie sociali oggi in situazioni di grave conflitto nel Paese, annunciano che le iniziative già dichiarate nei giorni scorsi si inaspriranno ulteriormente". La replica di Matteoli. "Quella dei sindacati autonomi di Alitalia assomiglia ad una dichiarazione di guerra - replica il ministro - siamo davvero sconcertati di fronte a tali annunci ma è evidente che il governo non si lascerà intimidire e assumerà al momento opportuno tutte le iniziative e i provvedimenti necessari per non danneggiare i viaggiatori". E aggiunge: "Non possiamo consentire in alcun modo che qualcuno possa avere ed esercitare una sorta di diritto di veto contro un'impresa che vuole investire, salvando più di 12.500 posti di lavoro, che ha un valido piano industriale per rilanciare una compagnia, la quale diversamente sarebbe già fallita con tutte le conseguenze drammatiche del caso".

http://www.repubblica.it/ (9 novembre 2008)

domenica 9 novembre 2008

Siamo veramente liberi? (di CiccioSpena)

Quante volte abbiamo sentito dire e magari lo abbiamo detto anche noi “lo ha detto la televisione”. Questo è lo specchio di cosa siamo diventati. Questo straordinario, ma infernale arnese ha cambiato il modo di essere. Purtroppo di ciò ne sono convinti anche chi gestisce questi media e ancor di più ne sono convinti i potenti della terra. Se a questo potere aggiungiamo anche quello della carta stampata abbiamo fatto bingo. Siamo in una realtà dove non sappiamo più cosa è reale e cosa è finzione. Controllano le informazioni a qualunque livello e gestiscono le nostre vite. Un po’ pessimistica come visione, ma sono convinto che questo avviene. Una volta ho sentito una cosa che mi ha fatto rabbrividire, da parte di un famoso omino:” se un fatto, che è accaduto veramente, non viene menzionato, quel fatto in effetti non è mai accaduto”.Aveva perfettamente ragione. Noi siamo sicuri che tutta l’informazione che ci viene propinata dai media sia veritiera? Abbiamo molte volte giudicato una rete televisiva, un giornale di essere filogovernativo o partitico o fazioso, perché probabilmente lo ha esternato in maniera palese, ma il fatto più raccapricciante è che non esiste una informazione vera e obbiettiva. Non potremmo mai sapere le vere cause ed il vero svolgimento dei fatti di cronaca più eclatanti. Ovviamente mi riferisco per esempio all’11 settembre, ai crolli delle borse, alla ricerca sperimentale sulla medicina, alle varie politiche nucleari, alla globalizzazione commerciale. Tutto quello che noi sappiamo su questi argomenti è quello che i potenti vogliono farci sapere. Non potremmo mai capire come si sono svolti i fatti o ancor di più le ragioni che li hanno provocati.Sono convinto che i grandi accadimenti non avvengo così per caso, ma sono studiati a tavolino dai cosiddetti uomini potenti o meglio ancora da coloro che operano dietro le quinte. Perché tutto questo? Semplice per il potere e il denaro. Mi sono sempre chiesto se dietro i grandi sconvolgimenti ci sia una regia occulta, con l’intenzione di distogliere l’attenzione da avvenimenti o da direzioni importanti. D'altronde è una delle lezioni di base del prestigiatore, catturare l’attenzione dello spettatore in un punto lontano da quello dove avverrà il trucco. Quanto succede è una precisa strategia degli uomini dietro le quinte.Non vogliono che i nostri figli siano molto istruiti, non vogliono che noi pensiamo troppo ed ecco che il nostro mondo è pieno di divertimenti, di spettacoli, di trasmissioni televisive che ci bombardano con falsi ideali che ci inculcano mode inutili, modi di pensare e altro ancora. Questo per impegnarci le menti e per evitare di intralciare la strada degli uomini potenti. C’è gente che decide per noi e noi non lo sappiamo. Lo scopo principale è quello di impedirci di sviluppare un pensiero critico, in modo da non dover subire una inevitabile violenza, ma chiedere noi stessi di essere violentati. La paura e la divisione hanno indotto la manipolazione sociale e questo è servito ad allontanare definitivamente la gente dalla loro idea di realtà e di potere. Una evoluzione che continua da millenni, la religione, la razza, la patria, la classe e qualsiasi altra, ingiusta, forma di identificazione separatista; tutto questo è servito a creare una popolazione controllata, del tutto malleabile, nelle mani di poche persone. Le collettività saranno facilmente tenute in regime di schiavitù sino a quando non la smetteranno di separarsi da tutto ciò che gli sta intorno “Dividi e impera”. Il giorno in cui le persone prenderanno coscienza della loro forza individuale questo sistema, artificiale, comincerà a vacillare, diventerà instabile e incontrollabile sino alla sua distruzione. Quello che ci ha continuamente fregato è il fatto che siamo da sempre stati abituati ad evidenziare le diversità individuali , catalogare le persone, inserirle in una graduatoria virtuale e personale e quindi separarle da noi stessi. Uno degli esperimenti che faccio spesso (e questo mi sorprende ogni volta) è il fatto di trovarsi a contatto con un’altra persona ed accorgersi di quante assonanze ci siano, invece di percepire le diversità. Assaporare la complicità di condividere insieme gli stessi valori, vivere le stesse emozioni o semplicemente comprendersi.Quando il potere dell’amore supererà l’amore del potere, il mondo conoscerà la pace (Jimi Hendrix)In definitiva i nostri veri nemici siamo noi stessi. Non capendo che in natura niente e' immutabile e che nelle nostre stesse societa' e' insito il cambiamento, rimaniamo rigidi nei nostri convincimenti, attaccati ai nostri orticelli, paghi del nostro "andare" lasciandoci cosi', invece, manovrare e facendo il gioco di pochi potenti.
Ogni informazione viene manipolata a qualunque livello e molte volte dietro una verità apparente si cela il contrario della stessa.
CiccioSpena

venerdì 7 novembre 2008

Pubblico impiego: lavoratore che si allontana senza timbrare commette truffa

In tema di reato di "truffa aggravata" causata da allontanamento dal posto di lavoro senza "timbrare" il cartellino magnetico, pubblichiamo la sentenza n° 34011/2006 della V^ sezione penale della cassazione che determina la condanna del pubblico ufficiale reo di aver commesso il fatto in forma continuata ed aggravata. La sentenza che testualemte recita ... omissis "in tal modo, secondo il capo di imputazione, egli indusse in errore il funzionario incaricato di redigere delibere e ordini di pagamento, così lucrando il compenso per un numero di ore lavorative superiore a quelle effettivamente prestate" ... omissis ... evidenzia un comportamento doloso del dipendente che in forma premeditata, continuata ed aggravata "lucra" a spese dell'amministrazione.
(Giovanni Dami) LaPrevidenza.it,

mercoledì 5 novembre 2008

LA TRIPLICE PROCLAMA LA VITTORIA: UNA CADUTA DI STILE

Sull'accordo avvenuto con l'amministrazione sulla vertenza turnazione ed altro, la triplice annuncia la vittoria.Riflettete bene come lo fa.Da sindacalisti che decidono il destino dei lavoratori ci saremmo aspettati dichiarazioni meno strumentali. Per anni vanno a braccetto con l'amministrazione. Decidono dietro le quinte del nostro destino. Nelle delegazioni ci danno portate già preparate e, in esse, ci fanno vedere quello che vogliono farci vedere. Per anni andiamo indietro come i gamberi, a causa dei loro accordi, ed ogni volta si giustificano che il meglio è il minimo che si può ottenere. Ebbene, permetteteci, sull’operato di questi signori, qualche dubbio. I Cobas sono nati per compensare una bilancia che per colpa loro tende verso l’amministrazione. Nessuno ha boicottato assemblee, come vorrebbero far credere. E successo quello che succede sempre: il tentativo dell'amministrazione di coprire i vuoti nei posti di servizio lasciati dai colleghi che si recano nelle assemblee. Da anni assistiamo a questi signori sindacalisti prestarsi per coprire i servizi: loro si che lo fanno e lo sanno fare pure bene, grazie alle posizioni e, adesso, condannano i lavoratori che hanno seguito solo degli ordini dal comando, affiggendo i loro nomi alle pareti della caserma e additandoli di chissà quale reato, e arrivare, addirittura, a dire che questi erano dei Cobas: è falso, scorretto e strumentale dichiarato solo per attaccare i Cobas. Tanto accanimento verso i Cobas solo perché, utilizzando come arma l’unica che hanno, la parola, hanno mostrato quello che avviene nelle delegazioni trattanti con tanto di dichiarazioni messi a verbale da questi sindacalisti. E questo gli crea, ovviamente, un enorme fastidio ed è per questo che, per loro, diventa preminente attaccare i Cobas in tutti i modi, anche con la menzogna. L'impegno dei Cobas per la soluzione della vertenza turnazione non può essere messa in discussione, non possono esserci dubbi. Sono fatti le assemblee organizzate dai Cobas prima della fatidica assemblea della triplice, l'ultima quella a piazza Pretoria. Non abbiamo boicottato nessuna assemblea, non è nel nostro stile, lo è certamente nel loro, infatti è prassi il loro tentativo di boicottare le assemblee indette da noi, ma questo lo sapete già.

Sorveglianza sanitaria: aspetti salienti sui provvedimenti in caso di idoneità con prescrizioni o limitazioni o di inidoneità alla mansione specifica

L’esito della Sorveglianza Sanitaria può causare, secondo i casi, dei provvedimenti da parte del datore di lavoro nei confronti del lavoratore finalizzati a tutelargli la salute.

Questi provvedimenti, a seguito dell’inidoneità alla mansione specifica, devono rispettare i vincoli imposti dall’art. 42 del D.Lgs. 81/08 che ne disciplinano l'applicazione.
Detto questo, nel caso in esame ci si riferisce al provvedimento di sospensione della cosiddetta indennità di P.S. a tutti i lavoratori, del Corpo di Polizia Municipale di Palermo, che vengono esitati dal Medico Competente: inidonei o allontanati da un ambiente di lavoro ritenuto a rischio.
Questo provvedimento e sugli effetti che ha sulla sicurezza e sulla salute dei lavoratori occorre precisare e chiarire alcuni aspetti meritevoli di attenzione da parte di tutti gli operatori della sicurezza in azienda.
Premesso che Il medico competente, sulla base delle risultanze delle visite mediche in attuazione della Sorveglianza Sanitaria, che comprende:
a) visita medica preventiva intesa a constatare l’assenza di controindicazioni al lavoro cui il lavoratore è destinato al fine di valutare la sua idoneità alla mansione specifica;
b) visita medica periodica per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed esprimere il giudizio di idoneità alla mansione specifica. La periodicità di tali accertamenti, qualora non prevista dalla relativa normativa, viene stabilita, di norma, in una volta l’anno. Tale periodicità può assumere cadenza diversa, stabilita dal medico competente in funzione della valutazione del rischio. L’organo di vigilanza, con provvedimento motivato, può disporre contenuti e periodicità della sorveglianza sanitaria differenti rispetto a quelli indicati dal medico competente;
c) visita medica su richiesta del lavoratore, qualora sia ritenuta dal medico competente correlata ai rischi professionali o alle sue condizioni di salute, suscettibili di peggioramento a causa dell’attività lavorativa svolta, al fine di esprimere il giudizio di idoneità alla mansione specifica;
d) visita medica in occasione del cambio della mansione onde verificare l’idoneità alla mansione specifica;
esprime uno dei seguenti giudizi relativi alla mansione specifica:
a) idoneità;
b) idoneità parziale, temporanea o permanente, con prescrizioni o limitazioni;
c) inidoneità temporanea;
d) inidoneità permanente;
L’amministrazione sospende l’indennità di P.S. a tutti i lavoratori che vengono esitati con giudizio di:
- idoneità parziale, temporanea o permanente, con prescrizioni o limitazioni;
- inidoneità temporanea;
- inidoneità permanente;
In questo provvedimento è chiaro il contrasto con i principi fissati dal legislatore, nella parte in cui l’art. 42 del D.Lgs 81/08 recita:
il lavoratore di cui al comma 1 (inidoneità) che viene adibito a mansioni inferiori conserva la retribuzione corrispondente alle mansioni precedentemente svolte, nonché la qualifica originaria. Qualora il lavoratore venga adibito a mansioni equivalenti o superiori si applicano le norme di cui all’articolo 2103 del codice civile, fermo restando quanto previsto dall’articolo 52 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.
Ed ancora più singolare che tale provvedimento sia rivolto anche a coloro che esitati con giudizio di idoneità con prescrizione o limitazione vengono allontanati dal datore di lavoro, da un rischio, che sulla base delle risultanze degli esami clinici e biologici effettuati, ha ritenuto di adottare come particolare misura protettiva, prevista per legge, per tutelarli.
Ed allora, sulla Sorveglianza Sanitaria sorge più di un dubbio di legittimità.
Tra le tante incertezze l'attuale Valutazione dei Rischi, contestata dai Cobas, non giustifica l’attuazione della Sorveglianza Sanitaria in quanto i casi in cui dovrebbe essere prevista per non incorrere alla violazione dell’Art. 5 dello Statuto dei Lavoratori non la prevede.
In sostanza la Valutazione dei rischi che dovrebbe legittimare la Sorveglianza Sanitaria, per non incorrere alle violazioni di cui allo Statuto dei Lavoratori (Legge 300/70), non lo fa.
Riguardo i provvedimenti, a seguito dei giudizi di idoneità con prescrizioni o limitazione o di inidoneità, a carico dei lavoratori, si deve evidenziare altri aspetti consequenziali.

Legittimità del provvedimento
I provvedimenti dell’amministrazione riguardano la sospensione dell’indennità alla mansione in seguito al giudizio, del Medico Competente, di idoneità alla mansione specifica con la prescrizione e limitazione, a carattere temporaneo sono illegittimi.
Da sottolineare che i lavoratori in questione sono stati giudicati IDONEI alla mansione specifica con prescrizione e limitazione, intesi come richiesta del MC di allontanamento temporaneo dai rischi derivanti dai servizi di viabilità e motorizzata per problemi che il MC ha ritenuto reversibili.
Si ritiene in sostanza che anche se volessimo dare per legittima la sorveglianza sanitaria, non giustificata dalla valutazione dell’amministrazione per i casi previsti dalla legislazione, fosse anche per un principio di precauzione finalizzato a tutelare il lavoratore, si eccepisce la violazione del diritto del lavoratore ai sensi del D.Lgs. 277/91 e delL’art.42 del D.Lgs. 81/08, in caso di allontanamento dai rischi specifici, a mantenere la qualifica e la retribuzione, quando il provvedimento abbia carattere temporaneo e reversibile.

Pressione psicologica sui lavoratori dipendenti.
A seguito di questi provvedimenti, sono stati riscontrati, sui lavoratori, alcuni effetti psicologici negativi.

Infatti la conseguente diminuzione della retribuzione diviene, per il lavoratore che viene sottoposto ai controlli sanitari, una sorta di minaccia sanzionatoria con conseguente idiosincrasia mentale di un’equazione: non idoneo = meno soldi.
Ebbene, per timore di subire la diminuzione dello stipendio, viene meno, un elemento fondamentale delle visite mediche, la collaborazione del paziente/lavoratore.
La maggior parte dei controlli sanitari sono viziati, proprio, da questa circostanza negativa i cui responsabili non possono che non essere coloro che avviano provvedimenti, chiaramente, a carattere ritorsivi, e, tra l’altro, non supportato dai riferimenti legislativi del contesto della sorveglianza sanitaria in cui vengono applicati.
Andrebbe in merito, come richiesto più volte dai Cobas, attuata una corretta informazione in particolare sulle finalità dei controlli sanitari, soprattutto dal Medico Competente e dagli Addetti al Servizio di prevenzione e protezione.
Tale situazione, in relazione alla tutela dell’integrità mentale e fisica, è degna di attenzione degli organi di vigilanza.
Sembrerebbe che tale provvedimento, sia utilizzato come una sorta di deterrente nei confronti dei lavoratori, finalizzata a limitare il numero dei lavoratori allontanati, in seguito ai giudizi di idoneità dei controlli sanitari effettuati dal MC, dai rischi dei servizi esterni di viabilità e di motorizzata.

Responsabilità sui principi generali, ex art. 2087 C.C.,

in ordine alle misure di tutela della salute psicofisica del lavoratore dipendente – STRESS psicofisico per aver subito un provvedimento ritenuto illegittimo.

Un altro aspetto delle conseguenze negative del procedimento di sospensione dell’indennità di cui in oggetto è la percezione del lavoratore di aver subito un ingiustizia, con conseguenti stati di ansia e depressione. E peggio, anche, in considerazione del fatto che nonostante lo stesso sia stato utilizzato spesso in servizi disagiati e che, probabilmente, alcune patologie siano sorte proprio per lo svolgimento di tali mansioni, adesso, si ritrova a pagarne anche le illegittime conseguenze. Ovvero, come se non bastasse, oltre al danno anche la beffa!
Ancora più paradossale è la situazione di quei lavoratori della Polizia Municipale che a tutt’oggi, talvolta anche dopo 16 anni, svolgono ancora servizi esterni di viabilità. E il paradosso è che, questi lavoratori, potrebbero verosimilmente essere ritenuti a rischio, con la conseguente richiesta di allontanamento dall’ambiente in cui svolgono la loro attività e, quindi, la riduzione degli emolumenti. E tutto ciò mentre coloro che lavorano da anni negli uffici, continuerebbero a percepire tutte le indennità in quanto il Medico Competente non li riterrebbe, giustamente, esposti ad alcun rischio particolare, e quindi perfettamente idonei allo svolgimento delle loro mansioni.
Filippo Macaluso

martedì 4 novembre 2008

SPALLITTA: la delibera parcheggi da rielaborare a Palermo

IL GIORNALE DI SICILIA 4 novembre 2008 SPALLITTA : la delibera parcheggi da rielaborare
Nadia Spallitta, consigliere del gruppo Un’Altra Storia e componente della commissione urbanistica, è contro l’Apcoa :
"Chiederemo come centrosinistra la restituzione agli uffici della delibera relativa al parcheggio di piazza Unità d’Italia, affinché la stessa venga rielaborata e resa conforme al Prusst già approvato sia dal Ministero che dal Consiglio Comunale. Infatti, non era in nessun modo prevista la concessione gratuita di 2.700 stalli. Se questa delibera dovesse andare avanti, ci sarebbe un enorme danno economico per il Comune, un improvviso impoverimento dell’Amat e un incredibile vantaggio economico per il privato (si pensi alle entrate giornaliere moltiplicate per 2.700 stalli)"
Nadia Spallitta - gruppo Un'Altra Storia

domenica 2 novembre 2008

Usa/ Dipendenti Boeing ratificano accordo sindacale | Esteri | ALICE Notizie

Attività paralizzata dal 5 settembre a Seattlefonte Virgilio notizie, postato da APCOM
Seattle, 2 nov. (AP) - Gli iscritti al sindacato dei meccanici della Boeing hanno ratificato l'accordo raggiunto la settimana scorsa tra i loro rappresentanti e l'azienda. Il gigante di Seattle potrà così riprendere la sua attività paralizzata da uno sciopero che continuava dal 5 settembre scorso e che ha causato danni ingenti alle casse della compagnia.
L'accordo è stato votato dal 74% degli iscritti ieri, cinque giorni dopo "l'accordo provvisorio" raggiunto dalle parti. Il sindacato dei meccanici dell'aeronautica rappresenta circa 27mila lavoratori distribuiti tra le sedi nello Stato di Washington, Oregon e Kansas. Con questo nuovo contratto, hanno fatto sapere i sindacati, verranno salvati 5mila posti di lavoro, sarà bloccato l'outsourcing di alcune posizioni e saranno mantenuti i benefit sanitari. Inoltre garantisce aumenti negli stipendi per i prossimi quattro anni e non tre come pattuito in precedenza.

venerdì 31 ottobre 2008

Cassazione, sì al licenziamento di chi "timbra" ma non è in ufficio - economia - Repubblica.it

Confermata l'espulsione da un'azienda di un'impiegatache aveva fatto convalidare da un'altra il suo cartellino
La sentenza ha considerato la "lesione dei doveri di lealtà"anche se ai datori di lavoro non deriva un danno economico
ROMA - Perde il posto di lavoro il dipendente che fa timbrare il cartellino da un collega, alterando così la certificazione delle presenze. Questa la linea dura scelta dalla Cassazione che giustifica il licenziamento di un impiegato in un caso del genere, anche se all'azienda non deriva "un danno economico". L'espulsione dell'impiegato è motivata dalla "lesione dei doveri di lealtà" da parte del dipendente nei confronti dell'azienda. In questo modo la sezione Lavoro della Suprema Corte, con la sentenza numero 26239, ha confermato il licenziamento di Cristina C., dipendente presso la clinica "Villa Iris" di Torino che, in ritardo sull'orario di ingresso al lavoro, si era fatta firmare il cartellino da una collega. Immediato il licenziamento disciplinare da parte della clinica nel maggio del 2003. Il provvedimento era stato convalidato dal Tribunale di Torino e dalla Corte d'Appello del capoluogo piemontese, nel luglio del 2005. Inutilmente la difesa aveva tentato di ottenere una sanzione minore, sottolineando che "non c'è stato danno economico per l'azienda" dal momento che la dipendente si era comunque presentata al lavoro, sebbene con un po' di ritardo. La Suprema Corte, con la sentenza 26239, ha invece sottolineato che quello del "danno economico" è soltanto uno dei criteri che giustifica il licenziamento. Un altro motivo è "la violazione dei doveri di lealtà" da parte del lavoratore. In questo senso, scrivono i giudici del Palazzaccio, "la decisione dei magistrati di merito appare logica e coerente perché motivata con la lesione del vincolo fiduciario indipendentemente dal danno economico per la società". La Cassazione conclude sottolineando che timbrare il cartellino al posto di un collega "è un comportamento grave" che giustifica il licenziamento.
(31 ottobre 2008)

giovedì 30 ottobre 2008

Cassazione: no all'assegnazione del lavoratore a mansioni più elementari anche se equivalenti

Da Studio Cataldiportale di informazione giuridica
Cassazione: no all'assegnazione del lavoratore a mansioni più elementari anche se equivalenti
La Sezione Lavoro della Corte di Cassazione (Sent. 24293/2008) chiamata a decidere sul caso di un presunto illegittimo spostamento di un lavoratore all'interno dell'azienda...

Agenzia delle Entrate: riorganizzazione o smantellamento?

Lo tsunami Brunetta si abbatte anche sull’Agenzia delle Entrate.
Un comunicato dei COBAS Pubblico Impiego - Finanze e Agenzie Fiscali -
Agenzia delle Entrate: riorganizzazione o smantellamento

COMUNE DI PALERMO - SPALLITTA: NO AD UNA SECONDA APCOA

COMUNICATO STAMPASPALLITTA
No ad una seconda APCOA Nadia Spallitta, consigliere del gruppo Un’Altra Storia e componente della commissione urbanistica – ha dichiarato:
"uffici della delibera relativa al parcheggio di piazza Unità d’Italia, affinché la stessa venga rielaborata e resa conforme al PRUSST già approvato sia dal Ministero che dal Consiglio Comunale. Infatti, nella proposta iniziale della Siageco e nel progetto approvato all’interno del PRUSST, non era in nessun modo prevista la concessione gratuita di 2.700 stalli a favore della società Siageco che intende realizzare il parcheggio sotterraneo. Non si comprende, pertanto,come in una delibera che dovrebbe solo ratificare il PRUSST venga introdotta una modifica radicale che stravolge la valutazione economica e finanziaria che aveva fatto ritenere vantaggiosa l’offerta del privato, né in quale sede questa variazione sia stata prevista. Se questa delibera dovesse andare avanti, ci sarebbe un enorme danno economico per il Comune, unimprovviso impoverimento dell’AMAT e un incredibile vantaggio economico per il privato (si pensi alle entrate giornaliere moltiplicate per 2.700 stalli) senza che dalla delibera emerga quale sia il corrispondente e adeguato interesse pubblico che si persegue. Si consideri poi che, sotto il profilo della legittimità, la delibera contrasta con il divieto di istituire stalli senza il piano urbano del traffico e senza la creazione di altrettanti parcheggi gratuiti che la stessa non prevede. E’ singolare, inoltre, che la società privata cerchi di condizionare le libere valutazioni politiche e le scelte dei consiglieri minacciandoli con azioni risarcitorie, fatto gravissimo che ci riserviamo di sottoporre all’attenzione della magistratura. Ritengo, infine, che al di là delle dichiarazioni, anche all’interno della maggioranza non emerga una posizione unitaria e ci sia qualche difficoltà ad assumersi le responsabilità conseguenti all’adozione di questo atto"
Palermo, 30 ottobre 2008
Nadia Spallitta – gruppo Un’Altra Storia

mercoledì 29 ottobre 2008

Circolare legge 133/08 - Provincia di Roma

Dopo una prima fase di zelo delirante, l’Amm.ne Provinciale di Roma ha emanato la circolare inerente la legge n.133/2008, ove sono stati recepiti i rilievi avanzati dai COBAS. Pur permanendo alcune perplessità (Indennità di Comparto), anche perché l’elenco delle voci componenti il salario accessorio, è stato fatto sulla base di un parere ARAN, che come si sa, è controparte ed organo negoziale, è stato meglio definita la non decurtabilità della produttività con meccanismo di automaticità. Infine non finisce di stupire l’ignoranza dei dirigenti in materia di Contratti Nazionali, laddove si considera novellata la norma dell’obbligo della richiesta della visita fiscale sin dal primo giorno di malattia.
Circolare assenze personale non dirigente
Saluti, Roberto Giuliani
Cobas P.I. Enti Locali Roma

SPALLITTA: no al trasferimento dei lavoratori di Palermo Ambiente all'AMIA

COMUNICATO STAMPASPALLITTA: no al trasferimento dei lavoratori di Palermo Ambiente all'AMIA
Nadia Spallitta, consigliere comunale del gruppo Un'Altra Storia - ha dichiarato:
"La gestione fallimentare delle società partecipate come l'AMIA e delle loro collegate, rischia di danneggiare anche i lavoratori. Singolare è la vicenda della società Palermo Ambiente costituita da pochi anni con il compito di verificare e incentivare la raccolta differenziata dei rifiuti che, tuttavia, non è stata mai messa in grado di funzionare regolarmente dalla stessa AMIA, sulla quale doveva operare un'attività di controllo. L'inerzia dell'AMIA e dell'Amministrazione comunale hanno determinato per anni uno spreco inutile di denaro pubblico per il pagamento di mezzi e personale sottoutilizzato o non utilizzato pur avendo adeguate professionalità, e nessun servizio di raccolta differenziata è stato erogato ai cittadini. Oggi il Comune procede alla liquidazione di Palermo Ambiente e propone di far transitare i lavoratori presso la stessa AMIA che notoriamente ha un debito milionario e non è certamente in grado di affrontare nuove spese. Il tutto arbitrariamente senza passare dal Consiglio Comunale, senza una concertazione con i sindacati e senza una capacità progettuale e di programmazione. Ci opporremo al trasferimento dei lavoratori presso l'AMIA perché ne metterebbe a rischio il posto di lavoro e a qualunque provvedimento che non utilizzi e valorizzi la loro professionalità".
Palermo, 29 ottobre 2008
Nadia Spallitta - gruppo Un'Altra Storia

Lavoratori all'AMIA? SPALLITTA: CI OPPORREMO

IL GIORNALE DI SICILIA 3 novembre 2008
Lavoratori all’AMIA? Spallitta : " ci opporremo"
"La gestione fallimentare delle società partecipate come l’AMIA e delle loro collegate rischia di danneggiare anche i lavoratori – dice il consigliere comunale Nadia Spallitta, del gruppo Un’Altra Storia – Il Comune procede alla liquidazione di Palermo Ambiente e propone di far transitare i lavoratori presso la stessa AMIA che notoriamente ha un debito milionario e non è certamente in grado di affrontare nuove spese. Il tutto arbitrariamente senza passare dal consiglio comunale, senza una concertazione con i sindacati e senza una capacità progettuale e di programmazione. Ci opporremo al trasferimento dei lavoratori presso l’AMIA".
Palermo, 29 ottobre 2008
Nadia Spallitta - gruppo Un'Altra Storia

martedì 28 ottobre 2008

Infortunio del dipendente e responsabilità del datore di lavoro

Fonte
redazione Ambiente & Sicurezza sul lavoro
Data 22 ottobre 2008
La Quarta Sezione Penale della Cassazione, con la sentenza n. 38819 del 14 ottobre 2008, ha affermato che: "L'articolo 2087 Codice Civile, a norma della quale ‘l'imprenditore è tenuto ad adottare nell'esercizio dell'impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l'integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro’ ribadisce, con riferimento al settore del lavoro, la necessità che il garante ottemperi non soltanto alle regole cautelari ‘scritte’, ma anche alle norme prevenzionali che una figura modello di buon imprenditore è in grado di ricavare dall'esperienza, secondo i canoni di diligenza, prudenza e perizia. Il datore di lavoro deve, in altre parole, ispirare la sua condotta alle acquisizioni della miglior scienza ed esperienza per fare in modo che il lavoratore sia posto nelle condizioni di operare con assoluta sicurezza. L'articolo 2087 Codice Civile, infatti, nell'affermare che l'imprenditore è tenuto ad adottare nell'esercizio dell'impresa misure che, secondo le particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l'integrità fisica e la personalità morale del lavoratore, stimola obbligatoriamente il datore di lavoro anche ad aprirsi alle nuove acquisizioni tecnologiche". Il lavoratore aveva riportato una ferita alla mano perché inserita in un macchinario di "rettifica" senza aspettare i dovuti dieci minuti, cioè l’adeguato intervallo di tempo affinché avvenisse il completo arresto di tale macchinario dopo lo spegnimento del motore.La Cassazione ha avvalorato l’esattezza della decisione della Corte d'appello che, riformando la pronuncia di primo grado, affermava che quest'ultima "avrebbe potuto e dovuto valutare gli altri profili della contestata colpa generica emersi nel corso del dibattimento, vale a dire la mancanza di un meccanismo in grado di segnalare quando la mola smette di girare ed il fatto che la griglia di protezione fosse stata rimossa".

Ultimo saluto a Peppino.

Dopo alcune richieste di colleghi, che hanno espresso il desiderio di lasciare un commento, si è ritenuto di dare a tutti la possibilità di farlo.Chiunque volesse può lasciare un pensiero e/o un ricordo, firmandolo anche con il solo nome di battesimo e impostando Nome/URL su commenti. Tutti i commenti che arriveranno saranno raccolti e consegnati alla famiglia. I commenti prima di pubblicarli saranno moderati.
La nera lista dei colleghi che precocemente ci hanno abbandonato, inesorabile,si allunga sempre più.Sabato 25 ottobre, un altro nostro amico ci ha lasciato.Fottendosene della sua voglia di vivere, dei suoi affetti più cari e di tutti i suoi progetti di vita, un crudele e inesorabile destino ne ha decretato la prematura fine.Sono certo però, che la sua vita tra noi e in noi, continuerà.Continuerà negli occhi delle persone che lo hanno conosciuto ed amato,continuerà nelle parole e nelle menti dei colleghi che con lui hanno condiviso vita e servizio.Vivrà nel ricordo che ciascuno di noi si porterà dentro per sempre.Io lo ricordo, venirmi incontro sempre sorridente, allungarmi la mano, e salutarmi con un bacio.E dentro quel sorriso, ogni suo gesto trasmetteva sincerità, educazione ed onestà.Adesso siamo noi che con rabbia e dolore dobbiamo salutarti, lo faremo con un bacio,ma non chiederci di sorridere.Ciao PEPPINO.

1 commenti:
Letizia ha detto...
vi sono vicina nel dolore per la perdita di peppino. La collega letizia
31 ottobre 2008 7.53

lunedì 27 ottobre 2008

Lettera di Umberto Eco.

Umberto Eco ha inviato questa lettera ai promotori della manifestazione dell'8 luglio in Piazza Navona.Cari Amici,mentre esprimo la mia solidarietà per la vostra manifestazione, vorrei che essa servisse a ricordare a tutti due punti che si è sovente tentati di dimenticare:1) Democrazia non significa che la maggioranza ha ragione. Significa che la maggioranza ha il diritto di governare.2) Democrazia non significa pertanto che la minoranza ha torto. Significa che, mentre rispetta il governo della maggioranza, essa si esprime a voce alta ogni volta che pensa che la maggioranza abbia torto (o addirittura faccia cose contrarie alla legge, alla morale e ai principi stessi della democrazia), e deve farlo sempre e con la massima energia perché questo è il mandato che ha ricevuto dai cittadini. Quando la maggioranza sostiene di aver sempre ragione e la minoranza non osa reagire, allora è in pericolo la democrazia.
Umberto Eco

Le assenze del sindaco di Palermo, Diego Cammarata, alla Corte dei Conti

IL GIORNALE DI SICILIA 28 ottobre 2008"
Chiederemo l'intervento della Corte dei Conti per verificare il danno all'erario causato dall'assenteismo del sindaco Diego Cammarata che, su 75 sedute della giunta tra il 2007 e il 2008, ha partecipato solo a 3".Lo dicono Antonella Monastra e Nadia Spallitta, consiglieri comunali del gruppo Un'Altra Storia.
COMUNICATO STAMPA - MONASTRA e SPALLITTA :
Cammarata assente deve restituire le indennità percepite come sindaco.
Nadia Spallitta:
- Cammarata dovrebbe restituire indennità e gettoni legati al suo ruolo di sindaco posto a capo della giunta comunale, ruolo che di fatto non ha mai esercitato. Ritengo, inoltre che potrebbero ravvisarsi anche gli estremi per una decadenza per mancato esercizio della funzione. Forse, più che concedere per i bisognosi "generosamente" 300 euro della sua indennità di migliaia di euro mensili, il Sindaco dovrebbe valutare se restituire alla Città l'intera somma fino ad oggi percepita -Antonella Monastra:
- con il suo atteggiamento e le sue dichiarazioni non solo dimostra ,ancora una volta ,di non voler assumere impegni seri per il perseguimento di programmi sociali e di non prendere iniziative che abbiamo una concreta progettualità, ma offende anche la nostra intelligenza, continuando a sponsorizzare come soluzione, l'ennesima forma di pseudo-elemosina ( solo una misera parte della indennità da lui percepita) che non risolve i tanti problemi di disagio sociale vissuti dai cittadini. -
Palermo, 27 ottobre 2008
Antonella Monastra e Nadia Spallitta - gruppo Un'Altra Storia

domenica 26 ottobre 2008

Discorso di Robert Kennedy, 18 marzo 1968, Università del Kansas:

"Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni.Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto nazionale lordo (PIL).Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti.Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi. Il Pil non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese.Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull’America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere Americani."
Contributo di Giovanni Messina, pensieri su cui riflettere

sabato 25 ottobre 2008

Diritto allo scipero.

COBAS Pubblico Impiegoaderente alla Confederazione COBASviale Manzoni 55 – 00185 ROMA Tel. 0677591926 Fax 0677206060email: info@pubblicoimpiego.cobas.it sito: www.pubblicoimpiego.cobas.it
IL MINISTRO SACCONI ALL’ATTACCO DEL
DIRITTO DI SCIOPERO
“Per tutte le attività il diritto di sciopero dovrà essere svolto senza provocare danni irreversibili ai diritti delle persone, delle imprese e dell’economia, come ad esempio quelli causati dal blocco delle ferrovie, delle strade, o di un impianto produttivo, qualora venga a mancare il servizio minimo di manutenzione. Tutte queste violazioni saranno sanzionate”. Queste le inquietanti parole pronunciate da Sacconi in un’intervista rilasciata al quotidiano “Il riformista”.Il disegno di limitazione del diritto di sciopero, attraverso l’introduzione di un referendum preventivo, la schedatura degli scioperanti e lo sciopero virtuale, da svolgersi lavorando con una fascia al braccio e trattenuta dello stipendio, annunciato, guarda caso, alla vigilia dello sciopero del 17 ottobre del sindacalismo di base, prosegue a passo spedito ( è stato già approvato dal Consiglio dei Ministri).Insomma, dopo il riuscitissimo sciopero promosso dai sindacati di base il 17 ottobre e l’immensa manifestazione nazionale, il governo corre ai ripari, ottenendo subito l’immediata disponibilità dei sindacati filo governativi Cisl e Uil (poi vedremo la Cgil che, per ora “strepita”…..) disponibili al confronto “purchè ci siano regole condivise”.L’obiettivo è chiaro: proprio nel momento in cui il governo si appresta a scaricare nelle tasche degli italiani la crisi generata dal mondo della finanza, si vuole preventivamente stroncare ogni possibilità di opposizione, rendendo lo sciopero innocuo, e pertanto inutile.La Repubblica italiana, almeno a parole, è fondata sul lavoro: il governo vorrebbe trasformarla in una Repubblica fondata sulla soppressione dei diritti sindacali e delle garanzie democratiche.Inutile dire che come COBAS metteremo in campo tutte le iniziative necessarie per fermare questi devastanti progetti.
Difendi i tuoi diritti e la tua dignità!Iscriviti e organizzati con i COBAS !

Triplice? Anche se li conosci non li puoi evitare


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E POI CI ACCOMUNANO AI COMUNALI. (riflessione di un vigile urbano) di CiccioSpena

L'assoluto silenzio, il tepore corporeo, la rilassatezza del corpo e dello spirito: il buio.
Il suono fastidioso di una sveglia. Ecco, che comincia un'altra giornata: ore 05.30.
E poi ci accomunano agli impiegati comunali.
Come un ladro infilarsi le ciabatte e trascinarsi in bagno, con cura per non disturbare chi ancora dorme. Vestirsi, prepararsi la borsa di lavoro e via. Oddio un contrattempo. Come faccio ad arrivare in autoparco all'interno della tolleranza di 15 minuti?
E poi ci accomunano agli impiegati comunali.
Un rapido sguardo all'ordine di servizio e lo smog ci attende con il suo caloroso abbraccio avvolgente. E poi ci accomunano agli impiegati comunali. Acqua, vento, sole, caldo, freddo, sabato, domenica, feste, sempre lì ad affrontare il fiume di lamiera che scorre lento, inesauribile e inarrestabile. Ma era proprio questo quello che volevo fare, da grande? Ma si, in fondo sono i primi tempi, la cosiddetta gavetta, poi cambierà. "Povero illuso, passerà tanto di quel tempo che non ti farai più la stessa domanda." - "Ti abituerai o, meglio, ti faranno abituare." Sono allo stremo delle forze, mi brucia il naso, ho le gambe pesanti , quasi quasi mi seggo un attimo . . . No! Non posso! Ho un atteggiamento formale da rispettare perché mi guardano tutti. Cittadini e sovraordinati. Che bello, un Regolamento tutto per Noi.
E poi ci accomunano agli impiegati comunali.
Ma cosa vuoi che sia, è un lavoro come tutti gli altri come quello di un qualunque impiegato comunale. Il tuo carico di lavoro, la tua bella programmazione e . . . mi viene quasi da piangere!Siamo attori del teatro dell'improvvisazione ogni giorno un copione non scritto, l'incertezza, la non staticità degli eventi. Bello e affascinante, ma alla lunga stancante e logorante.
E poi ci accomunano agli impiegati comunali.
Per fortuna che è finita la giornata. Una cosa è certa, come sempre ho accresciuto la quantità di veleni ed inquinanti all'interno del mio corpo. L'immagine riflessa del mio corpo non corrisponde al mio, essa raffigura un rapido invecchiamento non voluto. E lungo la rampa, divise in movimento con dentro uomini e donne mortificate da andamenti lenti e compassati, da fazzoletti anneriti, dalla rassegnazione che ci cammina accanto. Grigio è il colore che riesco a scorgere, grigio è il colore delle mie scarpe. Proprio in cima alla rampa vengo attratto da una luce. Mi volto e una macchina come tante altre entra in autoparco. Lucida, nuova, pulita con dentro uomini freschi, asciutti, sorridenti e multicolori, tranne uno: Il grigio. Oddio i Dirigenti! Ma allora è vero che non siamo abbandonati. Voglio sentire, ho tanta voglia di entusiasmarmi. Bla, bla, bla, bla, bla e ancora bla. Qualcuno mi bussa alla schiena e mi dice: su, si è fatto tardi, andiamo a casa. E' la rassegnazione che mi cinge le spalle e con lei lentamente mi allontano. Chissà se un giorno troverò il coraggio di colorarmi almeno l’anima.
E poi ci accomunano agli impiegati comunali.
(Lo spunto per questa riflessione mi è venuta in mente un sera quando uscendo dall'autoparco della Polizia Municipale ho visto la figura di una collega che con andamento stanco si avvicinava alla sua autovettura per fare rientro a casa. Ebbene l'aspetto quasi claudicante a certificare la fine di una giornata pregna di stress e di fatica mi faceva vedere oltre. A volte anche chi ti sta vicino non riesce a capire quanta sofferenza ci sia nell'affrontare una giornata di lavoro, così come la vive chi lavora in strada. Soltanto chi prova sulla propria pelle si rende conto. Ho sciupato troppo tempo a non vedere, ma sono fortunato a vivere, anch'io, queste esperienze da ormai 4 anni. Con questo mio scritto, probabilmente, non desterò le coscenze, ma posso giurare che mi impegnerò con tutte le mie forze, affinchè le condizioni lavorative possano essere migliorate.)
CiccioSpena