giovedì 11 dicembre 2008

Dichiarazione Universale dei Diriti Umani






Sono passati 60 anni da quando a Parigi il 10 dicembre 1948 è stata firmata la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, promossa dalle Nazioni Unite affinché fosse applicata in tutti gli stati membri.
La riportiamo, qui sotto:
Dichiarazione dei Diritti dell'uomo (ONU - 1948)
PREAMBOLO
Considerato che il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana, e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo;
Considerato che il disconoscimento e il disprezzo dei diritti dell'uomo hanno portato ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell'umanità, e che l'avvento di un mondo in cui gli esseri umani godano della libertà di parola e di credo e della libertà dal timore e dal bisogno è stato proclamato come la più alta aspirazione dell'uomo;
Considerato che è indispensabile che i diritti dell'uomo siano protetti da norme giuridiche, se si vuole evitare che l'uomo sia costretto a ricorrere, come ultima istanza, alla ribellione contro la tirannia e l'oppressione;
Considerato che è indispensabile promuovere lo sviluppo di rapporti amichevoli tra le Nazioni;
Considerato che i popoli delle Nazioni Unite hanno riaffermato nello Statuto la loro fede nei diritti fondamentali dell'uomo, nella dignità e nel valore della persona umana, nell'eguaglianza dei diritti dell'uomo e della donna, ed hanno deciso di promuovere il progresso sociale e un miglior tenore di vita in una maggiore libertà;
Considerato che gli Stati membri si sono impegnati a perseguire, in cooperazione con le Nazioni Unite, il rispetto e l'osservanza universale dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali;
Considerato che una concezione comune di questi diritti e di questa libertà è della massima importanza per la piena realizzazione di questi impegni;
L'ASSEMBLEA GENERALE
proclama
LA PRESENTE DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL'UOMO come ideale da raggiungersi da tutti i popoli e da tutte le Nazioni, al fine che ogni individuo ed ogni organo della società, avendo costantemente presente questa Dichiarazione, si sforzi di promuovere, con l'insegnamento e l'educazione, il rispetto di questi diritti e di queste libertà e di garantirne, mediante misure progressive di carattere nazionale ed internazionale, l'universale ed effettivo riconoscimento ed effettivo e rispetto tanto fra i popoli degli stessi Stati membri, quanto fra quelli dei territori sottoposti alla loro giurisdizione.
Articolo 1. Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.
Articolo 2. 1) Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione.
2) Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del paese o del territorio cui un persona appartiene, sia che tale territorio sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi altra limitazione di sovranità.
Articolo 3. Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona.
Articolo 4. Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù; la schiavitù e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma.
Articolo 5. Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizione crudeli, inumani o degradanti.
Articolo 6. Ogni individuo ha diritto in ogni luogo, al riconoscimento della sua personalità giuridica.
Articolo 7. Tutti sono eguali dinanzi alla legge e hanno diritto, senza alcuna discriminazione, ad una eguale tutela da parte della legge. Tutti hanno diritto ad un eguale tutela contro ogni discriminazione che violi la presente Dichiarazione come contro qualsiasi incitamento a tale discriminazione.
Articolo 8. Ogni individuo ha diritto ad un'effettiva possibilità di ricorso a competenti tribunali nazionali contro atti che violino i diritti fondamentali a lui riconosciuti dalla costituzione o dalla legge.
Articolo 9. Nessun individuo potrà essere arbitrariamente arrestato detenuto o esiliato.
Articolo 10. Ogni individuo ha diritto, in posizione di piena uguaglianza, ad una equa e pubblica udienza davanti ad un tribunale indipendente ed imparziale, al fine della determinazione dei suoi diritti e dei suoi doveri, nonché della fondatezza di ogni accusa penale che gli venga rivolta.
Articolo 11. 1) Ogni individuo accusato di un reato è presunto innocente sino a che la sua colpevolezza non sia stata provata legalmente in un pubblico processo nel quale egli abbia avuto tutte le garanzie necessarie per la sua difesa.
2) Nessun individuo sarà condannato per un comportamento commissivo od omissivo che, al momento in cui sia stato perpetrato, non costituisce reato secondo il diritto interno o secondo il diritto internazionale. Non potrà del pari essere inflitta alcuna pena superiore a quella applicabile al momento in cui il reato sia stato commesso.
Articolo 12. Nessun individuo potrà essere sottoposto ad interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia, nella sua casa, nella sua corrispondenza, né a lesioni del suo onore e della sua reputazione. Ogni individuo ha diritto ad essere tutelato dalla legge contro tali interferenze o lesioni.
Articolo 13. 1) Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato.
2) Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio paese.
Articolo 14. 1) Ogni individuo ha il diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni.
2) Questo diritto non potrà essere invocato qualora l'individuo sia realmente ricercato per reati non politici o per azioni contrarie ai fini e ai principi delle Nazioni Unite.
Articolo 15. 1) Ogni individuo ha diritto ad una cittadinanza.
2) Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua cittadinanza, né del diritto di mutare cittadinanza.
Articolo 16. 1) Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione. Essi hanno eguali diritti riguardo al matrimonio, durante il matrimonio e all'atto del suo scioglimento.
2) Il matrimonio potrà essere concluso soltanto con il libero e pieno consenso dei futuri coniugi.
3) La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato.
Articolo 17. 1) Ogni individuo ha il diritto ad avere una proprietà sua personale o in comune con altri.
2) Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua proprietà.
Articolo 18. Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare religione o di credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell'insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell'osservanza dei riti.
Articolo 19. Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
Articolo 20. 1) Ogni individuo ha diritto alla libertà di riunione e di associazione pacifica.
2) Nessuno può essere costretto a far parte di un'associazione.
Articolo 21. 1) Ogni individuo ha diritto di partecipare al governo del proprio paese, sia direttamente, sia attraverso rappresentanti liberamente scelti.
2) Ogni individuo ha il diritto di accedere in condizioni di eguaglianza ai pubblici impieghi del proprio paese.
3) La volontà popolare è il fondamento dell'autorità del governo; tale volontà deve essere espressa attraverso periodiche e veritiere elezioni, effettuate a suffragio universale ed eguale, ed a voto segreto, o secondo una procedura equivalente di libera votazione.
Articolo 22. Ogni individuo, in quanto membro della società, ha diritto alla sicurezza sociale, nonché alla realizzazione, attraverso lo sforzo nazionale e la cooperazione internazionale ed in rapporto con l'organizzazione e le risorse di ogni Stato, dei diritti economici, sociali e culturali indispensabili alla sua dignità ed al libero sviluppo della sua personalità.
Articolo 23. 1) Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell'impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione.
2) Ogni individuo, senza discriminazione, ha diritto ad eguale retribuzione per eguale lavoro.
3) Ogni individuo che lavora ha il diritto ad una remunerazione equa e soddisfacente che assicuri a lui stesso e alla sua famiglia un' esistenza conforme alla dignità umana ed integrata, se necessario, da altri mezzi di protezione sociale.
4) Ogni individuo ha il diritto di fondare dei sindacati e di aderirvi per la difesa dei propri interessi.
Articolo 24. Ogni individuo ha il diritto al riposo ed allo svago, comprendendo in ciò una ragionevole limitazione delle ore di lavoro e ferie periodiche retribuite.
Articolo 25. 1) Ogni individuo ha il diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all'alimentazione, al vestiario, all'abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari; ed ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità, vedovanza, vecchiaia e in ogni altro caso di perdita dei mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà.
2) La maternità e l'infanzia hanno diritto a speciali cure ed assistenza. Tutti i bambini, nati nel matrimonio o fuori di esso, devono godere della stessa protezione sociale.
Articolo 26. 1) Ogni individuo ha diritto all'istruzione. L'istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. L'istruzione elementare deve essere obbligatoria. L'istruzione tecnica e professionale deve essere messa alla portata di tutti e l'istruzione superiore deve essere egualmente accessibile a tutti sulla base del merito.
2) L'istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento del rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza, l'amicizia fra tutte le Nazioni, i gruppi razziali e religiosi e deve favorire l'opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace.
3) I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli.
Articolo 27. 1) Ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico e ai suoi benefici.
2) Ogni individuo ha diritto alla protezione degli interessi morali e materiali derivanti da ogni produzione scientifica, letteraria e artistica di cui egli sia autore.
Articolo 28. Ogni individuo ha diritto ad un ordine sociale e internazionale nel quale i diritti e le libertà enunciati in questa Dichiarazione possano essere pienamente realizzati.
Articolo 29. 1) Ogni individuo ha dei doveri verso la comunità, nella quale soltanto è possibile il libero e pieno sviluppo della sua personalità.
2) Nell'esercizio dei suoi diritti e delle sue libertà, ognuno deve essere sottoposto soltanto a quelle limitazioni che sono stabilite dalla legge per assicurare il riconoscimento e il rispetto dei diritti e delle libertà degli altri e per soddisfare le giuste esigenze della morale, nell'ordine pubblico e del benessere generale in una società democratica.
3) Questi diritti e queste libertà non possono in nessun caso essere esercitati in contrasto con i fini e i princìpi delle Nazioni Unite.
Articolo 30. Nulla nella presente Dichiarazione può essere interpretato nel senso di implicare un diritto di un qualsiasi Stato, gruppo o persona di esercitare un'attività o di compiere un atto mirante alla distruzione di alcuni dei diritti e delle libertà in essa enunciati.
"Gli uomini nascono e muoiono uguali nei diritti"
Vignetta di Sergio Staino

martedì 2 dicembre 2008

A Palermo nuovi orizzonti per i Vigili: i sindacati increduli.

Il Comandante Purpura, dei Vigili di P.alermo, manifesta la futura riorganizzazione del Corpo.
Più agenti di Polizia Municipale per le strade, vigili urbani in servizio il sabato e anche la domenica. Una sola segreteria per tutti gli uffici, invece che quattro come adesso. E poi la fusione tra i servizi di polizia urbana e viabilità e tra quelli di polizia amministrativa e giudiziaria. Ieri mattina il comandante dei vigili urbani, Nunzio Purpura, ha illustrato ai sindacati la rivoluzione prossima ventura in Via Dogali: "meno agenti negli uffici e servizi più efficenti e soprattutto una presenza massiccia di vigili anche il sabato, la domenica e nei festivi".
Il piano di rilancio della polizia municipale sarà al centro di un tavolo di concertazione tra le organizzazioni dei lavoratori e l'amministrazione. Ma Purpura, che ha già concordato con Palazzo delle Aquile il nuovo assetto, ha voluto incontrare preliminarmente i sindacati per prepararli alle novità, che sono di peso. La reazione dei rappresentanti dei vigili non è stata quella che Purpura sperava: e questo perchè il Comune vuole un corpo di polizia municipale più efficiente ma non ha risorse per incentivare i lavoratori.
In sostanza più servizi richiesti meno soldi per i lavoratori.
Qualcuno dei Cobas esclama: Che coraggio chiederci l'autorizzazione per mettere le mani nelle tasche dei lavoratori.
Qualcuno dietro le quinte si chiede: ma questo è il nostro comandante o il referente dell'amministrazione comunale per fott.....
Con il nuovo corso 450 vigili dovranno lavorare solo di mattina, perdendo così 150 euro al mese di stipendio. Per gli agenti in servizio di viabilità, invece, l'incentivo calcolato dai sindacati non supererà i cento euro al mese. Pochi - sostengono i sindacati - per far fronte allo stravolgimento dei ritmi di vita che viene richiesto ai lavoratori. Il piano prevede infatti per gli agenti in servizio di viabilità un'organizzazione del lavoro analoga a quella in vigore per la polizia di Stato: i vigili divisi per gruppi, saranno in servizio in base ai turni. Ad esempio il turno che il lunedì comincia la mattina, l'indomani lavorerà a pranzo, il mercoledì di pomeriggio, il giovedì di notte e avrà il venerdì libero, I vigili, insomma, non avranno la domenica sempre di riposo. Con il regime attuale, invece, il sabato e domenica lavorano a rotazione solo gli agenti che ne hanno fatto richiesta.
Per il Comandante Purpura il piano renderebbe migliore il servizio reso dalla polizia municipale. " L'attuale organizzazione del corpo - dice il numero uno del corpo - non risponde alle esigenze della città. Abbiamo bisogno di ridistribuire gli incarichi, allegerire le segreterie e mandare più vigili in strada anche il sabato e la domenica".
Ma i sindacati non ci stanno. "Il piano di ristrutturazione potrebbe essere condivisibile, a partire dall'accorpamento delle segreterie che chiedieno da tempo e non si può pensare di avviare una rivoluzione così senza stanziare risorse, anzi facendo pagare il prezzo di questa scelta ai lavoratori, più di quattrocento, che dovrebbero rinunciare a 150 euro al mese. Soldi che per le famiglie sono una certezza ormai da anni". I sindacati aspettano la convocazione da parte del comune: "I sindacati sembrano compatti nel chiedere maggiori risorse per maggiori sforzi lavorativi richiesti.
Si precisa che i COBAS del Pubblico Impiego condannano pesantemente questa scellerata e folle intenzione da parte del Comando e dell'Amministrazione Comunale, si dicono contrari a qualunque provvedimento che vada ad intaccare le tasche, già svuotate, dei lavoratori.
Nelle prossime ore verrà postato il progetto proposto dal comandante ieri mattina ai sindacati ed in serata un comunicato ufficiale dei COBAS P.I.

sabato 29 novembre 2008

Evviva la coerenza.

Evviva la coerenza.
Mi sconvolge come questa virtù sia quanto mai sconosciuta o ignorata dalla maggior parte delle persone. La coerenza è uno stile di vita, è un comportamento che si sposa con la dignità e con l’etica, è lo specchio di quello che siamo e ci caratterizza agli occhi di chi ci guarda.La coerenza è sicuramente una virtù che non alloggia nella maggior parte degli uomini politici che vivono giornalmente di compromessi e di povertà di valori. Lo stesso possiamo dire dell’ambiente sindacale nel quale ritroviamo casi eclatanti di una carenza spaventosa di questa virtù.Mi ero occupato dell’argomento in passato e precisamente il 24/10/2007 quando in una e-mail dicevo: …….. così come succede nel mondo del calcio esiste un Sindacatomercato. La similitudine è alquanto impressionante. La FISI Federazione Italiana Sindacati Italiani ha diramato le date dei mercati . E' proprio come nelle migliori squadre si susseguono i vari fuoriclasse che vengono contesi dalle varie società. Infatti è ormai consolidato il fatto che non esistono più campioni che manifestano attaccamento alla maglia. Lo vediamo anche ai nostri giorni, quando nostro figlio fà la raccolta delle figurine panini. Ci sono delle figurine con le sole maglie delle varie squadre, destinate a quei giocatori che nel mercato di riparazione di Gennaio possono cambiare team. Ebbene anche nel mondo sindacale assistiamo ad una vera e propria campagna acquisti. Vedrete quando si renderanno pubbliche le candidature (ci si riferiva alle liste per le imminenti elezioni per il rinnovo della R.S.U. al Comune di Palermo) nelle varie liste, personaggi che prima erano in un sindacato e poi li trovi in un altro (magari lo stesso ne parlava male sino a ieri). Oppure ancora peggio tu voti un collega in un sindacato e domani te lo ritrovi in un altro sindacato da te detestato…….
Oggi osserviamo un grande esodo di sindacalisti da un sindacato all’altro. Ma questo perché avviene? Se avete un po’ di pazienza ve lo spiego. Ci sono due tipi di sindacato il sindacato per missione ed il sindacato per mestiere. Il primo è quasi sparito ( dico quasi perché ancora, senza paura di essere smentito, nei COBAS viene praticato), mentre il secondo prolifera a meraviglia perché alimentato da individui (e ce ne sono moltissimi) che vedono nelle organizzazioni sindacali un valido metodo per avere tutele, potere, interessi personali e possibilità di non far nulla. Ma questi privilegi si possono avere in tutti i sindacati? NOOO, solo in quelli che sono rappresentativi, solo quelli hanno il potere di nominare a proprio piacere responsabili, dirigenti, segretari, delegati, presidenti e via discorrendo. Ecco che nelle fila di questi sindacati Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Dicaap, Csa e altri, che non ricordo o non conosco, si affollano di sindacalisti che si fregiano di difendere i lavoratori. Sicuramente in questi sindacati ci saranno persone corrette che sentono la missione, ma purtroppo io, nel mio ambiente, ne conosco pochissimi per non dire nessuno. La mia piccolissima esperienza nel mondo sindacale potrebbe essere distorta da una parziale conoscenza dell’ambiente, ma per quel poco che ho potuto vedere e sentire mi conferma quanto detto. Quindi nel caso in cui un sindacato perdesse la rappresentatività cosa succede? Niente perché coloro che fanno parte o che addirittura sono i leaders di questi continueranno a credere nei valori e nel progetto del proprio sindacato. Balle faraoniche. Sapete cosa fanno? Abbandonano la nave. Avete capito bene, siccome perdendo la rappresentatività non potranno più continuare a godere dei privilegi e delle tutele sindacali transitano in un sindacato confederale portandosi dietro gli iscritti in modo da poter contrattare una carica all’interno del nuovo sindacato. Ma cosa importa degli ideali, del progetto, degli iscritti, di tutti coloro che hanno creduto nella persona, niente è più importante degli interessi personali. Come si può passare da una parte all’altra, confluire in una organizzazione che sino al giorno prima abbiamo condannato per i comportamenti scorretti, per le strategie anti-lavoratori e filo-amministrative, come si può calpestare la propria dignità cercando di giustificare la propria azione, mentre tutti sanno le vere motivazioni? A questi soggetti non importa nulla di quello che i propri colleghi di lavoro possano pensare di loro, a loro importa solo aver sistemato una propria posizione critica. La cosa che mi rattrista e che questi riescono a gestire gli esseri umani come greggi di pecore. Si contrattano le tessere per avere un incarico nel nuovo sindacato. Vergogna a chi si macchia di questa azione e vergogna a chi concede gli incarichi in base alle iscrizioni transitate. Loro sono il marcio e lo siamo anche noi quando non facciamo nulla per mandarli ‘affanculo. Se ognuno degli iscritti che si vedono proposta la transizione ad un altro sindacato riuscissero ad affermare la propria individualità opponendosi, vorrei vedere cosa contratterebbero questi signori “un bel fico secco”.Purtroppo dobbiamo ancora imparare ad avere coraggio, il coraggio delle proprie idee, il coraggio di esprimere il proprio giudizio critico , il coraggio di rinunciare ai privilegi provenienti dagli inciuci, il coraggio di pretendere il rispetto delle regole, il coraggio di guardare i propri figli negli occhi e dire – io cercherò di cambiarti l’attuale schifoso mondo per non obbligarti domani a dover sottostare alle lobby di potere, il coraggio di essere liberi.
Evviva la coerenza.
CiccioSpena (RSU COBAS Pubblico Impiego Palermo)

giovedì 27 novembre 2008

Un po di sano umorismo.

Beh che dire.
La piccola industria a Palermo ha uno scatto d'orgoglio.
Clicca sulla foto per ingrandirla.

martedì 25 novembre 2008

Targhe alterne al via: pochi bus e molte proteste. Nessun divieto per i mezzi euro .Le deroghe sono in tutto oltre 250 mila. di Sara Scarafia

Domani parte la rivoluzione nel traffico cittadino ed è caos annunciato. La misura contro lo smog adottata dal sindaco Diego Cammarata prevede il blocco della circolazione per i mezzi Euro 0, Euro 1, Euro 2 ed Euro 3 dalle 8 alle 9,30 e dalle 18,30 alle 20,30, e la circolazione a targhe alterne a seconda dei giorni del calendario, (domani, 24 novembre, via libera alle auto con ultimo numero di targa pari) dalle 9,30 alle 18,30. Le limitazioni saranno in vigore dal lunedì al venerdì. Il provvedimento è molto complesso e l´amministrazione comunale, per carenza di fondi, è stata costretta a pubblicizzarlo solo attraverso i mezzi di informazione. I cento cartelli piazzati lungo tutto il perimetro non sono chiarissimi e di certo saranno in tanti domani mattina al volante a non avere le idee chiare. Dopo le difficoltà messe sul piatto dal comando di via Dogali, che fa i conti con un´atavica carenza di personale, l´amministrazione ha chiesto più impegno e il comandante Nunzio Purpura ha fatto uno sforzo eccezionale riducendo gli altri servizi e catapultando a rotazione fuori dagli uffici decine di vigili per garantire la presenza in tutta la città di 210 agenti per tutto il giorno. Almeno settanta di mattina e altrettanti di pomeriggio si dedicheranno esclusivamente al controllo del rispetto di un´ordinanza che abbraccia mezza città, dallo stadio alla stazione. I vigili urbani saranno piazzati in 36 incroci strategici, mentre nove pattuglie si muoveranno dentro all´area interessata dalle limitazioni. A fronte del blocco totale della circolazione nelle ore clou della giornata per l´ottanta per cento delle auto private, l´Amat è riuscita a mettere in strada soltanto dodici autobus in più. Il piano predisposto dalla società comunale incrementa, innanzitutto, le linee da e per il parcheggio d´interscambio di via Ernesto Basile: con 3 euro si può parcheggiare l´auto e acquistare un biglietto di durata giornaliera.
Alle linee 108, 305 e 368, già attive, si aggiungono la 318 e la 234 per la stazione centrale. Potenziate anche le linee 164 e 118 che uniscono il parcheggio di viale Francia a piazza Indipendenza e al Politeama. Aumenta la frequenza delle linee 104 (Indipendenza-Politeama-Duca della Verdura), 107 (Stadio-Roma-Stazione centrale), 227 (Messina Marine-Stazione centrale), 702 (Borgo Nuovo-Croci), 675 (quartiere San Giovanni Apostolo-viale del Fante) e 824 (Brancaccio-Sturzo). Variazioni ai tracciati del 475 (Zisa-Camporeale), che si allunga fino al Politeama, e del 106 (Zisa-Sturzo), che passa anche dallo stadio. Ma ecco le strade che delimitano il perimetro e che saranno percorribili da tutti: piazza Giulio Cesare, corso Tukory, piazza San Saverio, via Forlanini, via Cadorna, prosecuzione di via Albergheria all´altezza dell´ingresso principale dell´Ospedale dei bambini, piazza Porta Montalto, via dei Benedettini, corso Re Ruggero, piazza Indipendenza, corso Calatafimi, corso Vittorio Emanuele, via Matteo Bonello, via Papireto, corso Finocchiaro Aprile, piazza Sacro Cuore, piazza Principe di Camporeale, via Serradifalco, piazza Ottavio Ziino, piazza Malaspina, via Principe di Palagonia, piazza Armstrong, via Liszt, via Zappalà, viale Lazio, via Restivo, via De Gasperi, piazza Giovanni Paolo II, via Cassarà, viale del Fante, piazza Leoni, piazza Don Bosco, via Sampolo, piazza Caponnetto (limitatamente al ramo che unisce via Sampolo al Piano dell´Ucciardone), via Piano dell´Ucciardone, via Crispi, via Cala, Foro Umberto I, via Lincoln e piazza Giulio Cesare. Lunga, anzi lunghissima, la lista dei derogati: 250 mila tra artigiani, consiglieri comunali, deputati, disabili, veri e finti, continueranno a muoversi senza curarsi dell´ordinanza. Nessun limite anche per i proprietari di auto Euro 4, che sono più di 80 mila, e per moto e scooter catalizzate e a quattro tempi. Dovranno invece rispettare l´ordinanza tutte le Vespe non catalizzate. Vista la complessità del provvedimento, il comandante della polizia municipale Nunzio Purpura, annuncia che per il primo giorno i vigili terranno una linea più morbida. «Ma i controlli ci saranno a tappeto», dice. Il neo-assessore al Traffico Mario Tinervia assicura che sarà in giro nella zona dei divieti. «La misura era necessaria - dice - non ci alziamo la mattina per creare problemi alle persone. Valuteremo i dati delle centraline».
(23 novembre 2008)

lunedì 24 novembre 2008

Verde Agricolo? No a Palermo non è necessario.

LA REPUBBLICA 22 novembre 2008
Sì del Comune ai palazzi nel verde agricolo di Sara Scarafia.

La commissione urbanistica dice sì alla delibera sulle aree Peep e avvia l’iter per la realizzazione di migliaia di alloggi, anche in verde agricolo…In commissione, però, non tutti hanno votato sì alla delibera.. Nadia Spallitta di Un’Altra Storia si è astenuta… Per Nadia Spallitta, che ha presentato un ordine del giorno approvato sulla salvaguardia del verde agricolo, - non si conosce quale sia l’effettivo fabbisogno abitativo. La delibera Peep si fonda sul censimento del 1991 mentre ne esiste uno del 2001 che registra un decremento della popolazione di oltre 30 mila unità - …

COMUNICATO STAMPASPALLITTA

no a nuovi 7.200 alloggi – bisogna rifare lo studio per l’accertamento del patrimonio abitativo Nadia Spallitta , consigliere comunale del gruppo Un’Altra Storia e componente della commissione urbanistica – ha dichiarato: - maggioranza il voto favorevole sulla delibera peep(nuovo piano di edilizia economica e popolare). Pur apprezzando l’impegno della maggioranza che ha accolto, sia pure con qualche correttivo, molte delle proposte dell’opposizione da me presentate in commissione, accogliendo in buona parte un ordine del giorno che tali proposte sintetizzava, la delibera mantiene tuttavia alcuni elementi di criticità. Nel provvedimento si continua a parlare di presa d’atto dell’attuale fabbisogno abitativo, individuato in 7.200 alloggi, mentre, in realtà, non si conosce quale sia l’effettivo fabbisogno. Infatti, la delibera peep si fonda sul censimento del 1991 mentre ne esiste un successivo del 2001 che registra un notevole decremento della popolazione di oltre 30.000 unità, decremento che negli anni futuri è destinato ad aumentare ulteriormente. Nella delibera, poi, non si tiene conto dei flussi migratori, dell’edilizia degradata del centro storico (circa 3.000 alloggi da recuperare) né dell’abusivismo edilizio (circa 3.000 alloggi in sanatoria), senza considerare l’assenza di un censimento del patrimonio immobiliare comunale e pubblico, utilizzabile per questi fini. In altre parole, la previsione di 7.200 alloggi è assolutamente arbitraria e non può essere accertata. A tal fine ho predisposto un emendamento soppressivo di questa parte del deliberato che riconduce l’atto a legalità. Ugualmente ritengo che sia indispensabile, anche per limitare il vasto fenomeno dell’inquinamento ambientale, salvaguardare le aree di verde agricolo residuo, impedendo nelle zone di verde la localizzazione di nuovi interventi edilizi. Ho proposto, infine, che venissero creati e salvaguardati spazi sociali, culturali e sportivi collettivi, allo scopo di ridurre i fenomeni dell’emarginazione tipici delle periferie. -

Palermo, 21 novembre 2008

Nadia Spallitta – gruppo Un’Altra Storia

COMUNICATO STAMPA SPALLITTA

no ad un nuovo sacco di Palermo Nadia Spallitta, consigliere comunale del gruppo Un’Altra Storia e componente della commissione urbanistica – ha dichiarato: - Il mio attuale voto di astensione , sarà un voto contrario in Consiglio se, dalla delibera, non scompare il riferimento alla necessità di costruire 7.000 alloggi. Si tratta, infatti, di una stima falsata in quanto riferita ad un censimento del 1991 che non tiene conto dell’edilizia da recuperare nel centro storico (circa 3.000 alloggi), degli alloggi sanati in questi anni (circa 3.000 alloggi), del decremento costante della popolazione. Non intendo, infatti, partecipare ad un ingiustificato nuovo sacco di Palermo che, questa delibera, se non viene emendata e modificata potrebbe determinare, anche perché, allo stato, non abbiamo alcuna certezza sull’effettiva volontà della maggioranza di salvaguardare il verde agricolo. A riguardo, temo anzi un colpo di mano della maggioranza che possa addirittura in aula incrementare il numero degli alloggi da edificare, distruggendo quelle residue aree di verde che già oggi rappresentano una percentuale molto bassa rispetto all’edificato. Inoltre, nella delibera non c’è menzione né censimento delle zone C previste dal vigente piano regolatore e non ancora utilizzate. Per cui, senza disconoscere la necessità di una programmazione peep, peraltro prevista per legge, la localizzazione di alloggi in aree C, laddove disponibili e che hanno già locazione edificatoria, consentirebbe interventi per edilizia residenziale senza arrecare altri danni al territorio e all’ambiente. -

Palermo, 22 novembre 2008

Nadia Spallitta – gruppo Un’Altra Storia

giovedì 20 novembre 2008

Giornale di Sicilia del 20.11.2008


SPALLITTA : no a queste targhe alterne

Nadia Spallitta , consigliere del gruppo Un’Altra Storia – ha dichiarato:
Il provvedimento relativo alle targhe alterne predisposto dal Sindaco, è sintomatico della scarsa conoscenza che Cammarata ha dei problemi e delle condizioni economiche della sua Città. Questo provvedimento, infatti, lascia a piedi le categorie più svantaggiate (pensionati, anziani, casalinghe, impiegati ecc) che non hanno certamente le risorse per l’acquisto di nuove auto, senza offrire in alternativa mezzi pubblici adeguati e servizi di trasporto efficienti che possano supportare le esigenze di mobilità dei cittadini. Ancora una volta, si registra l’incongruenza dei provvedimenti del Sindaco, l’incapacità di programmare e progettare, per cui, senza risolvere in nessun modo il problema dell’inquinamento, si arreca solamente un ulteriore disagio, anche economico, agli abitanti. Ripresenteremo in consiglio la mozione per l’adozione del piano urbano del traffico ,che è l’unico strumento idoneo per affrontare in modo razionale e definitivo il problema della circolazione, della sicurezza e dell’inquinamento.

Palermo, 18 novembre 2008

lunedì 17 novembre 2008

Il ministro Brunetta accusa "I fannulloni sono di sinistra" - economia - Repubblica.it

Lo ha detto durante un intervento all'assemblea dei Circoli
del buongoverno. "Quelli del sindacato si sentono 'fichi'


Sono d'accordo con il Ministro!

Caro Ministro, nel Corpo di Polizia Municipale di Palermo i fannulloni sono di sinistra non perché non vogliono far niente ma perché non hanno nulla da fare: sono stati messi da parte da un clan politico - sindacale per gestire meglio il Corpo di Polizia Municipale. Il meglio, chiaramente, è inteso per "come vogliono loro".
Tanti Vigili Urbani sono stati penalizzati solo perché troppo zelanti nel rispettare la legge, o perché non rientravano tra quelli gestibili.
Meglio gestire il Corpo di Polizia Municipale con uomini del clan, dirigenti sindacati UIL e CISL ed amici dei politici nei posti di potere che quelli di sinistra, si, preparati ma troppo giusti al punto da dare fastidio.
In questa logica, meglio l'ignorante di destra che il colto di sinistra.
Ecco caro Ministro perché a Palermo l'amministrazione va male.
La invito ad avere meno pregiudizi nei confronti degli uomini di sinistra e si accorgerà che ci sono tanti lavoratori che non aspettano altro che contribuire a migliorare un Italia alla deriva non per l'economia in crisi ma per i valori che per tanti anni hanno sostenuto la coscienza nazionale e che oggi si sono persi lasciando il posto ad interessi personali.
Filippo Macaluso (Cobas P.I. di Palermo

domenica 16 novembre 2008

ODDIO! La triplice si spacca.


Un terremoto quello che sta succedendo a livello nazionale nel mondo sindacale. Terremoto scaturito da strategie politico-sindacali che hanno il sapore di una pura strumentalizzazione delle problematiche.
Il riferimento è alle attuali accuse che si scambiano i vari leaders dei sindacati confederali a proposito di un incontro privato tra Berlusconi, Cisl e Uil escludendo dalla partecipazione la Cgil. Apriti cielo, Epifani accusa e spacca l'unione e proclama uno sciopero tutto Cgil. Bonanni e Angeletti replicano dicendo che non c'è stato nessun incontro o cena che dir si voglia e che questa è solo una scusa per poter giustificare uno sciopero solitario già preventivato da molto tempo, per motivi che assomigliano a chiare strategie esclusivamente politiche. Insomma come sempre la triplice dimostra che è più attenta alla realtà politica che sindacale. Per rinfacciarsi queste insinuazioni vuol dire che sono abituati a tali condotte e a certe logiche corporative. Un bell'articolo a proposito di questo è stato scritto da Massimo Giannini, editorialista di Repubblica, “Se prevale l'ideologia” nel quale osserva l'attuale scenario politico sindacale. Lo stesso dice “Inadeguato è il governo, ma inadeguato è anche il sindacato. La drammaticità del momento richiederebbe quello che un tempo si sarebbe definito un equilibrio più avanzato. Uno sforzo unitario, piuttosto che la ricerca di una distinzione. - le piattaforme rivendicative e le azioni di lotta di Cgil, Cisl e Uil, tanto più se frammentate e contraddittorie tra loro, finiscono per assumere una fisionomia fatalmente corporativa, che spesso tutela chi è già tutelato e magari lascia scoperto chi non gode di alcuna protezione sociale. - scelte scontate e probabilmente autolesioniste. Un grande leader sindacale come Luciano Lama non le avrebbe mai compiute."
Proprio un bell'articolo, nulla da dire. Purtroppo non esistono più le grandi figure sindacali di una volta, uomini con ideali fermi e con pulizia comportamentale che oggi non ha riscontro. La cosa più sconsolante è che sono cambiati anche le originali spinte che muovevano i vecchi sindacati. Deprimente perché tutto ciò è terribilmente riscontrabile anche a livello locale. Gli stessi confederali che si organizzano incontri segreti, dove decidere in combutta con le varie Amministrazioni il futuro dell'intera classe dipendente, calpestando la vera rappresentatività dei movimenti autonomisti o di base. L'Alitalia è il caso più eclatante e attuale. Un accordo portato avanti dalla CAI con sindacati confederali e Governo centrale. La base che continua a chiedere di potersi scrollare di dosso la dittatura di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Alcuni post fa abbiamo mostrato un paio di foto dove ritraggono dei dipendenti Alitalia con dei cartelli con su scritto: "Non ci rappresentate, non firmate." E' lo specchio della situazione attuale una triplice che con la loro rappresentatività contrattuale soffoca le vere esigenze dei lavoratori costringendoli a lottare oltre che contro i vari datori di lavoro, anche contro chi dovrebbe tutelarli. Proprio la Cgil prende le distanze da Cisl e Uil accusate di giocare in maniera scorretta e di escluderli dal confronto sindacale. Vergognosa la condotta Cisl e Uil (questa non è una novità), ma la Cgil si rende conto di ciò solo quando gli effetti dell’emarginazione sindacale vengono subiti da lei in prima persona. Se questo non è accettabile ideologicamente, e qui scendo a livello locale, ricordo agli stessi sindacalisti Cgil che il loro fare non si è discostato di molto da quello dei loro alleati. Dei loro colleghi confederali non ci stranizziamo, perché siamo ormai abituati ai loro comportamenti e poi il colore delle loro bandiere è diverso da quello delle nostre. Forse la Cgil questo lo ha dimenticato o meglio fa finta di non accorgersene.
Perché non si stranizzano o gridano al complotto quando l'amministrazione di Palermo si incontra segretamente con loro lasciando fuori altre sigle? Forse perché a loro interessa solo la loro presenza. Purtroppo la pulizia ideologica e la correttezza sindacale e comportamentale è un lusso che le sigle organizzate in maniera verticistica non possono permettersi. La cosa che non riesco a capire è che quando si lotta per qualsiasi problematica, gli accordi che poi alla fine si stringono sono sempre un compromesso. Un accordo di cui accontentarsi per non perdere anche quello (questo è quello che dicono alla fine di ogni accordo). E qui ritorna la strategia della paura che serve a manipolare e controllare le menti. E’ un sistema perfetto, a prova di bomba. Tanto alla fine sono loro che decidono per il futuro di tutti. Anche se la base non volesse subire un accordo non avrà voce in capitolo perché alla fine dovrà sottostare al volere di chi non vivendo e non essendo nemmeno parte in causa della problematica si siede ai tavoli delle trattative decidendo per altri. Ecco che le varie realtà locali e aziendali dovrebbero essere gestite sindacalmente esclusivamente dalle Rappresentanze Sindacali Unitarie, in quanto espressione diretta delle volontà lavoratrici. Che senso ha che al tavolo delle trattative comunali siedano e firmano (e con quale peso) le componenti sindacali decise dalle varie segreterie? Che senso ha che la vera volontà della classe lavoratrice è relegata ad un insieme di figure accomunate in una figura unica la RSU che viene ostacolata nel suo funzionamento sia dalle varie amministrazioni comunali, ma ancora di più dalle stesse segreterie sindacali dei confederali? Le segreterie hanno un grosso interesse affinché la RSU non funzioni perché formata da individualità a volte difficili da plasmare. Individualità che ricevendo il consenso direttamente dai lavoratori hanno un dovere morale verso questi ultimi. Rimangono in un certo modo legati al mondo lavorativo perché ne sono parte integrante. Difficilmente chi invece riceve “l’unzione” dalle segreterie, taglia il cordone ombelicale con i dipendenti, distorcendo la propria ideologia allineandosi alla linea impostagli.
Capite bene che l’interesse è estremo da parte dei Sindacati non perdere il loro peso a livello decentrato. Vogliono controllare tutto e noi permettiamo che questo avvenga senza opporre resistenza, ma forse un motivo c’è …………
CiccioSpena (RSU Cobas Pubblico Impiego Palermo)